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Shevchenko: “Milan, quarti di Champions possibili. Leao? spero che resti”

Andriy Shevchenko, ex attaccante del Milan (getty images)
Andriy Shevchenko, ex attaccante del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del 'Corriere della Sera': ecco cosa ha detto

Enrico Ianuario

Intervistato dal 'Corriere della Sera', Andriy Shevchenko ha rilasciato delle dichiarazioni. L'ex attaccante rossonero sarà ospite, lunedì a Milano, alla cena di gala organizzata dalla United Onlus. I proventi ricavati dalla raccolta fondi che si terrà all’hotel Gallia saranno devoluti alla Fondazione «Football for Ukraine». "Il mondo occidentale si è schierato dalla nostra parte e noi siamo grati di questo. Siamo consci che ogni giorno chiediamo di più ma senza l’Occidente e i valori di libertà, democrazia e civiltà che rappresenta non ce la faremmo", ha esordito Sheva, che ha anche parlato del Milan.

Sul progetto: "Quando in agosto sono andato a Irpin, davanti allo scenario di una città rasa al suolo, nello stadio che conoscevo per averlo frequentato quando giocavo nelle giovanili della Dinamo Kiev, ho visto due bambini che correvano tra i crateri lasciati dalle bombe: in quel momento mi sono ripromesso di permettere alle nuove generazioni dell’Ucraina di tornare a giocare a calcio. I fondi serviranno a ricostruire lo stadio".

Se il calcio è stato solidale: "Fondazione Milan e lo Shakthar Donetsk mi hanno già supportato in questa iniziativa. Mi mancano 110 mila euro per concludere il progetto: se la cifra raccolta non sarà sufficiente, verserò io la parte restante e poi mi dedicherò a un altro piano".

Sul 24 febbraio, anniversario dello scoppio della guerra: "È cambiato tutto anche se dalla mia posizione non posso lamentarmi eccessivamente. Pensiamo ai soldati e a chi è in prima linea per salvare il Paese. Mi sento in obbligo di aiutare chi ha lasciato mogli e figli per difendere il nostro diritto di essere liberi".

Su Milan-Tottenham: "Ho visto la sfida con il Tottenham. Il Milan, dopo la vittoria con il Torino, mi è sembrato in ripresa, più brillante e con le motivazioni delle notti di coppa. Mi auguro che il momento difficile sia superato. Ricordiamoci come ha saputo ribaltare la situazione lo scorso anno in campionato con coraggio, grazie a una magica alchimia di tutte le componenti".

Su dove può arrivare in Champions: "Considerato il risultato dell’andata ha la chance di qualificarsi ai quarti. Vero è che le inglesi in casa giocano con altri ritmi, però la squadra di Pioli può farcela".

Sulle italiane che non dominano più in Champions: "A questo livello della competizione ci sono in corsa grandi squadre. E con scontri diretti bellissimi come Liverpool-Real Madrid o l’incrocio fra Psg e Bayern. Adesso come si può dire se il Milan ha le carte in regola per arrivare in fondo? Deve avere coraggio e pensare partita dopo partita. E poi sono curioso di vedere all’opera il Napoli per capire se in coppa riuscirà a tenere il ritmo devastante del campionato".

Su Leao: "Spero che resti. Il Milan è la piazza ideale per crescere gradualmente: l’anno scorso ha vinto lo scudetto, quest’anno si sta mettendo in mostra in Champions. Mi piacerebbe che firmasse il rinnovo".

Su De Ketelaere: "Ha qualità e doti tecniche, forse deve acquisire sicurezza e maggior consapevolezza nei propri mezzi".

Su Monza-Milan: "Conoscendo l’ambizione sua e di Galliani ero certo che avrebbe allestito una squadra competitiva. Certo mai mi sarei immaginato di vederlo a questo punto della stagione a ridosso della zona coppe".

Su cosa ricorda del 24 febbraio dello scorso anno: "La telefonata di mia mamma in lacrime che mi dice che la guerra è iniziata. Ho subito capito che dovevo mettere a disposizione la mia immagine per aiutare il Paese".

Su quale foto porta con sé: "Il primo discorso alla nazione del presidente Zelensky. L’incontro con Bill Clinton al Palazzo dell’Onu di New York quando fece un intervento magnifico sulla libertà e sul valore della democrazia. E i giorni trascorsi al buio a Kiev quando in seguito a un attacco ci fu il black out totale".

Su cosa dice alla gente che dice di essere stanca della guerra: "Capisco gli italiani che lo pensano, ma noi non abbiamo altra scelta che richiamare la vostra attenzione. Il conflitto va avanti e ci sono intere città demolite da ricostruire. Non dimenticateci".

Su quando tornerà ad allenare: "Nei mesi scorsi non sarebbe stato corretto accettare un incarico perché la mia testa era altrove. Ma ora sto pensando di tornare al lavoro che amo". Milan, Giroud non basta: il suo sostituto arriva dall'Atalanta?

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