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Silvestre: “Kakà il più forte. Romagnoli presto titolare” | ESCLUSIVA PM

Matias Silvestre Milan
Matias Silvestre ha rilasciato un'intervista ai microfoni di 'PianetaMilan.it'. Ecco le parole dell'argentino, con un passato anche al Milan

Redazione

di Alessandro Schiavone.

Matias Silvestre, ex difensore di Milan, Inter, Catania, Palermo, Sampdoria ed Empoli ha parlato in esclusiva ai microfoni di 'PianetaMilan.it'. Queste le parole del calciatote argentino.

Sull’accoglienza dei tifosi del Milan dopo l’approdo dall’Inter nel 2013: “ I tifosi del Milan mi hanno subito voluto bene dopo aver fatto questo tipo di cambio da una sponda all’altra. Per me la scelta di lasciare l’Inter per il Milan è stata abbastanza semplice perché il Milan quell’anno lì giocava la Champions League. Quando si è presentata questa possibilità l’ho colta al volo. Detto ciò, sia il Milan che l’Inter sono due grandissime squadre e poi succede spesso che un giocatore lascia il Milan per andare all’Inter o viceversa. In Italia è, tra virgolette, qualcosa di abbastanza normale. Io mi ritengo molto fortunato di aver giocato nelle due squadre più importanti d’Italia insieme alla Juve.” 

Sei arrivato al Milan insieme a Kakà nell’estate del 2013. Raccontaci il fuoriclasse brasiliano.  

Ricky è un grandissimo ragazzo oltre che ad essere stato un grandissimo professionista. Ho bei ricordi di Kakà, era una persona eccezionale. Tra l’altro è un ex Pallone D’Oro e aver avuto la possibilità di giocarci insieme e di condividere gli allenamenti per me è stata un’esperienza che non dimenticherò mai. Anche se ho giocato con grossi campioni come Samuel Eto’o, Javier Zanetti e Juan Riquelme ritengo Kakà il giocatore più importante con il quale ho giocato. Era benvoluto da tutti.” 

Differenze tra il Kakà dei tempi d’oro contro il quale avevi giocato ai tempi con la maglia del Catania e quello di fine carriera con cui hai condiviso lo spogliatoio a Milanello. 

C’erano delle differenze ma è normale perché nel 2013 aveva qualche anno in più, però si vedevano le sue qualità e la personalità che aveva. Ma lui l’anno che tornò [2013/2014 ndr] è comunque riuscito a fare delle ottime cose. Era ancora molto importante per il Milan.” 

Quell’anno lì c’era anche un certo Mario Balotelli, un fuoriclasse che non ha mai fatto il salto di qualità. Un talento inespresso. Perché? 

“Mario è un giocatore con qualità straordinarie. Aveva un tiro mai visto, gli ho visto fare dei tiri imparabili in allenamento ma anche dei gol pazzeschi in partita. Solo lui poteva farli. Sicuramente poteva fare molto di più ma bisogna dire che nel Milan, nel Manchester City e in Nazionale ha fatto molto bene. Gioca ancora e sicuramente anche lui qualche grossa soddisfazione se l’è tolta.” 

Dove può arrivare il Milan quest’anno? 

“Vedo che si sta rinforzando. Il Milan viene da un ottimo campionato l’anno scorso e sicuramente lotterà per i primi posti. Lottare per lo Scudetto è un obbligo per una squadra come il Milan. Scudetto o no, lotterà per raggiungere comunque qualcosa di importante.” 

Alessio Romagnoli non è più imprescindibile per il Milan. Si riprenderà il posto da titolare? 

“Conosco molto bene Alessio Romagnoli dai tempi della Samp (2014-2015 ndr). Dopo tanti anni nelle giovanili della Roma, la Samp per lui è stata la consacrazione e la più grande esperienza della sua carriera. Lo conosco bene, è un grandissimo ragazzo, un professionista serio e un ottimo giocatore. Vedo che nell’ultimo periodo ha perso il posto da titolare ma sono sicuro che potrà riprenderselo. Ha ancora tanti anni ad alti livelli davanti. Anche se ha già fatto tante partite è ancora molto giovane e sono tanti anni che è il capitano del Milan. Io da lui mi aspetta tanto.” 

La coppia Tomori-Kjaer sta funzionando bene. 

“Sì, Fikayo e Simon hanno fatto molto bene l’anno scorso. Tomori ha avuto un ottimo impatto e non sarà semplice per Alessio. Ma sono tutti e tre difensori centrali di altissimo livello.” 

Ti rivediamo in Italia? Magari in una neopromossa come il Venezia e il Salernitana.. 

 “Magari! Il mio obiettivo è quello di tornare in Italia. Mi accontenterei anche della Serie B…”

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