Sul regalo chiesto al Milan del papà Paolo e dei suoi ex compagni: «Non ho sentito nessuno dei ragazzi. Ma non serve. Sono sicuro che faranno il loro lavoro e cercheranno di vincere, come sempre. Non è necessario che li chiami. E papà… Beh, con lui ho parlato, certo. Ma mica delle partite di domenica. È stata una telefonata normale. Certo che sembra quasi un segno del destino: io e il Milan che ci incrociamo a distanza in una giornata così importante. Comunque in Italia adesso tutti giocano al massimo anche gli ultimi turni: non sarebbe giusto mettere in dubbio la professionalità di qualcuno».
Su come hanno vissuto questi giorni nello spogliatoio dello Spezia: «Con grande concentrazione, con la volontà di prepararci bene per dare il massimo. Pensiamo solo alla partita con la Roma. I più esperti aiutano i più giovani: quello dello Spezia è un bellissimo gruppo».
Maldini sul motivo principale per cui lo Spezia merita la salvezza: «Abbiamo avuto un cammino lineare, siamo stati quasi sempre in una posizione che ci garantiva la salvezza. Purtroppo abbiamo perso alcuni punti negli ultimi minuti di partite che avevamo controllato bene e lo abbiamo pagato».
Sulla possibilità di fare lo spareggio: «È una possibilità concreta, quindi pensarci è inevitabile. Ma una cosa per volta: adesso l’obiettivo è fare un buon risultato a Roma».
Sulla continuità che aveva trovato prima di infortunarsi: «Sì, mi sentivo bene, però gli infortuni fanno parte del gioco. Li accetti e vai avanti. Adesso sono pronto e spero di poter aiutare la squadra. Con Semplici abbiamo parlato delle mie condizioni e di ciò che posso dare. All’Olimpico poi non ho mai giocato».
Su quanti minuti ha nelle gambe: «Spero di averne quanto Paulo Dybala in finale di Europa League e di sfruttarli allo stesso modo … Ma la prima cosa è la squadra. Vorrei festeggiare la salvezza. La mia esperienza allo Spezia è stata molto positiva: mi sento cambiato, maturato, più pronto a vivere certe situazioni». Milan, quattro bomber per una maglia >>>
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