Beppe Sala, sindaco di Milano, è tornato a parlare in merito alla questione stadio. Ecco le sue parole su San Siro, il Milan e San Donato
Beppe Sala, sindaco di Milano, è tornato a parlare in merito alla questione stadio. Il primo cittadino milanese è stato intervistato da Libero questa mattina, continuando a parlare di fiducia verso San Siro e un possibile ripensamento di Milan e Inter. Ecco le sue parole.
Stadio Milan-Inter, Sala non demorde
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"L’1 febbraio scrivo al Milan su carta intestata: “Avendo preso atto che il Comune di San Donato ha avviato una procedura per la realizzazione dello stadio, vi chiedo di confermarmi che non siete più interessati a San Siro”. Il 23 febbraio mi rispondono in maniera interlocutoria lasciando aperta la questione. “Dipende da quello che sarà il giudizio finale della Sovraintendenza sul vincolo a San Siro, poi vedremo”. Se hanno cambiato idea non devono fare altro che prendere un pezzo di carta intestata, metterci la loro firma e dire “noi vogliamo andare a San Donato”. Questo per rispetto di Milano e dei milanesi".
Sui prossimi passi per San Siro: "Settimana prossima inviterò allo stesso tavolo Milan, Inter e WeBuild per verificare le esigenze dei club. Se il Milan non si presenta? Guardi, non voglio cercare polemiche, ma le mie perplessità su San Donato persistono,non è un progetto facile. Il Sindaco di San Donato dice che lo stadio sarà pronto nel 2028, ma per mia esperienza dico che è impossibile. Tra l’altro le squadre hanno un contratto d’affitto che scade a giugno del 2030, quindi uno può avere tutte le idee che vuole ma deve essere certo di avere uno stadio entro quella data".
Sulla forza economica del Milan: "Cardinale sa di cosa parla, ma in un’ottica americana che è francamente ottimistica. Le società non sono patrimonializzate, se uno chiede un prestito a una banca o a un fondo non può dare granché in garanzia e quindi i tassi d’interesse sarebbero altissimi. Fare i conti in tasca agli altri è sbagliato, ma da esperto di finanza, più che da Sindaco, mi sembrano tempi difficili per un investimento così elevato".