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Zlatan Ibrahimovic, qui con la maglia della Svezia (credits: Getty Images)
Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan, è tornato in Nazionale dopo cinque anni. Il centravanti ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport al termine di Svezia-Georgia. La gara è stata vinta 1 a 0 dagli svedesi grazie alla rete di Claesson (assist dello stesso Ibrahimovic). Ecco cosa ha detto: "Ho sentito le farfalle nello stomaco. Nessuna pressione ma ero emozionato, è stato bello, una grande sensazione".
Sulla gara della squadra: "È vero che non abbiamo creato tanto, ma ci aiutiamo e lottiamo tanto, siamo uniti. Ci è mancato qualcosa a livello di gioco, forse siamo stati troppo 'rispettosi' nei confronti della Georgia. Insomma, non è stata una partita facile. Ma abbiamo vinto e portiamo a casa tre punti".
Sull'inno della Svezia: "Ho dovuto studiarlo, l'ho imparato. È stato bello cantarlo. Se ho cantato bene? Insomma… chiedete a Isak che stava accanto a me".
Sull'assenza dei tifosi: "Manca tanto il pubblico, manca l'adrenalina, manca il cuore che ci mettono i tifosi. Sono abituato di giocare senza pubblico anche con il Milan, ce la faccio. Ma mi mancano i tifosi. Vogliamo avere il popolo svedese qui con noi, ci aiuta tanto".
Sull'assist a Claesson: "Claesson era vicino a me, mi aveva appena chiamato dicendomi 'sono dietro di te, Zlatan!'. Sapevo dove fosse, allora ho controllato il pallone col petto e l'ho passato indietro, così Viktor ha potuto segnare. Tutto qua. È stato molto emozionante tornare e ora dobbiamo continuare, possiamo solo migliorare stando più tempo insieme e conoscendoci di più". Intanto Baresi, vicepresidente del Milan, svela il futuro di Tomori.
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