Il Presidente della Liga, Javier Tebas, si è concesso ad una lunga intervista al Corriere della Sera. Tebas ha parlato di tanti aspetti del calcio moderno, su tutti la necessità del sistema di innovarsi, per andare in contro a migliorie e benefici non solo sportivi ma anche economici.
INTERVISTE
Tebas: “Voglio che la Liga sia il campionato più prestigioso al mondo”
Javier Tebas ha parlato al CorSera evidenziando come la Serie A debba innovarsi, con la Liga pronta a fare da protagonista in Europa
Il Presidente è ambizioso: entro 7-9 anni desidera portare la Liga a livelli altissimi, provando a superare il fascino dell'inarrivabile Premier League: "Il mio non è un sogno, ma un obiettivo: trasformare la Liga nel primo campionato al mondo, azzerando in 7/9 anni la distanza dalla Premier League. Con più di 2000 milioni di euro il sistema potrà crescere, affrontando con maggiore liquidità la crisi dovuta al Covid. Ma non è il denaro che farà la differenza, bensì i progetti di sviluppo. Serve più digitalizzazione e internazionalizzazione. Ma soprattutto serve migliorare la competizione, metterla al centro. Punti deboli dell’accordo? Nessuno".
Tebas ha parlato anche del livello della Serie A: "Io voglio anche una serie A forte economicamente. L’ho detto tante volte anche al presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che ora deve fare un aumento di capitale di 300 o 400 milioni: la soluzione non è nella Superlega ma nel portare la serie A al livello che merita. Non ci può essere tutta questa differenza fra Liga e Serie A. L’Italia, organizzandosi, potrebbe tornare in pochi anni ai livelli di un tempo. Ha tutto per riuscirci. Ma deve cambiare mentalità. La serie A deve internazionalizzarsi, ma se vuole tornare al passato deve guardare al futuro. Come fa l’Italia a incassare meno dello Spagna, essendo superiore per abitanti e reddito pro capite?".
E sull'addio di Lionel Messi? Che effetto avrà ciò sul fascino della Liga? "È ovvio che avrei preferito continuasse con noi. Ma se il sistema calcio spagnolo non è crollato quando se ne è andato Cristiano Ronaldo nel 2018, vedrete che non succederà nemmeno stavolta. Anzi, mi pare che, nonostante CR7, i diritti tv della serie A siano scesi del 10% a livello nazionale e ancora di più a livello internazionale. Noi invece siamo addirittura cresciuti. Il campionato sta sempre sopra ai singoli calciatori". Il Milan non molla Ziyech: nuovo assalto programmato >>>
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