INTERVISTE

Tonali: “Milan finora da 9. Crediamo nella vittoria dello Scudetto”

Daniele Triolo

Sandro Tonali, centrocampista del Milan, ha rilasciato un'intervista al 'Corriere dello Sport'. Le sue dichiarazioni alla vigilia del derby

Sandro Tonali, centrocampista del Milan, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del 'Corriere dello Sport' oggi in edicola. Queste le sue dichiarazioni integrali.

Sul Milan che arriva al derby a +7 sull'Inter campione d'Italia: «Dopo il rendimento che l’Inter ha avuto la scorsa stagione, credo che nessuno lo avrebbe immaginato. Noi siamo partiti con lo stesso ritmo del 2020-21 perché siamo una squadra ben definita grazie al lavoro di Pioli: abbiamo fatto quello che dovevamo, proseguendo sulla nostra strada. I punti degli altri in questo momento non ci interessano».

Sul voto che dà al Milan in questo inizio di Serie A: «Bisogna fare una differenza tra il campionato e la Champions perché i risultati finora sono molto diversi. Premesso che 10 ora non lo darei mai, ma che spero di darlo a fine anno quando... sapremo qualcosa in più (si riferisce alla vittoria dello Scudetto, n.d.r.), direi che il Milan è stato da 9. Stiamo giocando e dimostrando di essere una squadra vera in tutte le partite e questo ti dà forza».

Sulla differenza netta di risultati del Milan tra campionato e Champions: «Non ce la spieghiamo neppure noi. Credo che siano due competizioni completamente differenti: dal calcio che si gioca al modo di interpretare le gare passando per gli avversari. In Europa le prestazioni ci sono state, ma i punti non sono arrivati per una serie di motivi tra i quali piccoli particolari, situazioni sfavorevoli e decisioni arbitrali dubbie».

Sul Milan favorito per lo Scudetto: «No. Il campionato è lunghissimo ed è difficile dire adesso chi è il favorito. Noi siamo partiti forte come l’anno scorso e vogliamo continuare così fino alla fine. Ciò premesso, qualsiasi giocatore del Milan crede che si possa vincere lo scudetto. Nelle prime undici giornate abbiamo dimostrato di essere una grande squadra e di poter stare lassù. Puntiamo a rimanerci».

Sulla possibilità che si tatui lo Scudetto in caso di vittoria: «I miei tatuaggi sono per i componenti della mia famiglia e per il mio cane. Sono legato a tutti che ho fatto. Non vedo il motivo di non tatuarmi qualcosa a cui sarò legato per sempre».

Sul Milan che non ha più la sindrome degli scontri diretti: «Noi siamo il Milan e il Milan nella sua storia ha sempre vinto le partite fondamentali, quelle cambiano il corso del campionato. Le gare più complicate sono quelle con le formazioni dell’altra parte della classifica, come successo a noi in casa con il Venezia, mentre gli scontri diretti si preparano da soli. E se vinci quelli, capisci che puoi vincere sempre».

Tonali sul Napoli: «Aveva fatto bene anche lo scorso anno e dunque non è una sorpresa. Può lottare fino alla fine».

Tonali sulla crisi della Juventus: «E’ strano che sia così staccata perché siamo abituati tutti a vederla in alto. Rimane comunque una grande squadra».

Sulla sua miglior prestazione finora: «Sono soddisfatto del mio inizio di stagione e preferisco non parlare di un singolo incontro».

Sul gol fatto, da bresciano d'adozione, contro l'Atalanta: «E’ stato bello perché se giochi nel Brescia capisci come i tifosi vivono questa partita. Sentivo quell’incontro in maniera forte e vedere entrare la palla mi ha fatto un certo effetto. E’ stato uno dei gol più importanti della mia carriera».

Sul perché sia cresciuto così tanto rispetto la passata stagione: «Difficile rispondere. A volte ci sono degli scatti che la testa ti fa fare senza che tu te ne accorga. Forse essere stato acquistato dal Milan mi ha tranquillizzato, ma ci sono stati anche altri particolari che mi hanno dato una mano».

Sull'aiuto che gli ha dato la famiglia: «I miei ci sono sempre nei momenti in cui ho bisogno. Sono molto affezionato a tutti perché, insieme alla mia ragazza e ai miei amici, siamo un gruppo unitissimo più che una famiglia».

Sui meriti di Stefano Pioli: «Parecchi. Lo scorso anno ha capito le mie difficoltà e mi ha messo sempre nelle migliori condizioni per esprimermi. Lo stesso con i miei compagni. Il mister è una grande persona che cerca di aiutarti anche fuori dal campo e questo è fondamentale».

Sulla possibilità che si faccia assistere da un mental coach: «No, non ne ho bisogno. Se necessario lo farò in futuro».

Su Zlatan Ibrahimović: «Ibra ti dà sempre una spinta in più, anche se non ne hai bisogno, e ti fa fare il salto di qualità. Con lui un aiuto c’è in ogni momento: in allenamento, nello spogliatoio, in partita e anche. .. da casa. Ha esperienza e leadership».

Su cosa significa averlo come compagno di squadra: «All’inizio quando lo vedevo nello spogliatoio ero in soggezione, ma poi ho distinto il Tonali tifoso dal Tonali giocatore. E’ bello averlo come amico e compagno».

Su Ibra uomo-derby: «Lui è l’uomo chiave di tutto, non solo del derby. Quando si accende cambia il match».

Tonali sull'Inter: «Inter è una bella squadra e lo sta dimostrando anche quest’anno. Noi però siamo il Milan e non ci fermiamo di fronte a nessuno».

Su Nicolò Barella: «Siamo stati insieme in Nazionale ed è un amico oltre che un grande giocatore. In azzurro mi ha aiutato e lo ammiro per la voglia che mette in ogni incontro».

Sulla possibilità che scambi la sua maglia con lui: «Io colleziono maglie del Milan, non degli avversari, e ne ho tante, soprattutto del 2007, alle quali sono legato. Magari domenica la chiederò ... a Ibra».

Sul favorito in questo derby: «Il derby è una partita a sé. Impossibile fare pronostici».

Sul perché non sia andato all'Inter nell'estate 2020: «Sono particolari che anche io non conosco. Mi ero staccato da tutto e non sapevo niente. Ora sono dove sognavo di essere».

Su come si comporterebbe se arrivasse per lui una grande offerta dall'estero: «Non credo che nella mia testa cambierebbe qualcosa rispetto alla scelta che ho fatto quasi un anno e mezzo fa. So cosa ho passato per indossare questa maglia e farei un errore a lasciarla».

Sull'idea di diventare una bandiera rossonera: «E’ il sogno di ogni giocatore-tifoso del Milan, ma non è facile. Per riuscirci devi essere un grande ovunque: in campo, a Milanello, negli spogliatoi, a casa ...».

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