Fabio Maresca, arbitro di Serie A, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all'episodio di razzismo contro Mike Maignan in Udinese-Milan
Fabio Maresca, arbitro di Serie A, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni del quotidiano 'Il Corriere della Sera', tornando a parlare del caso di razzismo contro Mike Maignan, in Udinese-Milan, match in cui era proprio lui il direttore di gara. Ecco, dunque, le sue parole in merito.
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Sull'episodio di razzismo contro Mike Maignan: "Mi sono solo comportato come un fratello maggiore. L’arbitro oggi non può fare solo l’arbitro. Deve capire tutto il contesto, ciò che avviene attorno al campo. La società è più complessa, come il calcio. La lotta al razzismo deve coinvolgere tutti. Inclusi. Serve personalità. E collaborazione. Come per gli episodi di campo, la gestione deve essere collettiva. Occorre l’aiuto di tutti. La regola però è sempre la stessa: sangue freddo e buon senso".
Sulla frase di Antonio Conte: "Sarà un piacere. È un meme che mi accompagna da anni. Ci sono affezionato. Chiarimmo subito, quindi è acqua passata. Ritroviamo un allenatore top che arricchisce il campionato italiano", spiega proprio Maresca al Corriere della Sera.
Sull'essere eredi di Daniele Orsato: "Un onore. L’assenza peserà. Non era solo il migliore, ma anche il nostro capitano. Grazie a lui siamo cresciuti, oggi c’è un gruppo giovane ma forte. Diciamo che non c’è più un capitano, ma una squadra di capitani. Ognuno porta il peso che può".