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ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Ricordate Leonel Vangioni? L'argentino, classe 1987, arrivò dal River Plate al Milan dove giocò nella stagione 2016/2017, collezionando 15 presenze. Esperienza tutt'altro che da ricordare per i tifosi rossoneri. Oggi, intervistato dai colleghi di Gianlucadimarzio.com è tornato anche su quell'avventura milanista:
Vangioni ora è al Monterrey, in Messico, dove ha vinto diversi titoli: "È stata la decisione migliore per me: quando lasciai il Milan ricordo che mi chiamarono anche alcuni club italiani, ma non mi pento. È un calcio molto bello ma poco conosciuto e con poca visibilità. Abbiamo vinto la Concacaf Champions League e al Mondiale per Club ho segnato un gran gol. In semifinale stavamo per battere il Liverpool ed è stata un’esperienza molto positiva. Ricordo che nel 2012 quando giocavo al Newell’s, mi aveva cercato il Parma. Non credo di essere arrivato tardi, ma di esserci arrivato con la giusta esperienza".
L'arrivo al Milan, durante la gestione Galliani-Maiorino: "Quando firmai con il Milan avevo ancora sei mesi di contratto. Parlai con Rocco Maiorino e fu semplice trovare un accordo. Volevo giocare in Europa e non ci ho pensato tanto: era qualcosa di importante per la mia carriera. Arrivavo da un club grande come il River e credevo che il Milan potesse essere perfetto per me".
L'esperienza con Vincenzo Montella allenatore, e Antonelli e De Sciglio che spesso gli toglievano il posto nel ruolo di terzino sinistro: "Fu una decisione dell’allenatore preferirmi loro due, ma in quei mesi persi la fiducia. Mi dispiace aver lasciato una cattiva immagine, mi è rimasto questo rimpianto di non essere riuscito a mostrare il mio reale valore. Al River ed ero abituato a giocare in uno stadio con 50-60 mila persone, senza l’infortunio che mi impedì di prendere parte al ritiro probabilmente sarebbe andata diversamente. Ho sofferto tanto per la tribuna in Supercoppa contro la Juventus, ma soprattutto per giocare poco".
Poi la svolta nel girone di ritorno, dove collezionò 15 presenze: "Il rapporto con Montella era buono, anche se quando arrivai non mi conosceva. Io ho rispettato sempre le sue decisioni, nonostante volessi giocare. Nel secondo semestre, con l’infortunio di De Sciglio, mi diede un’opportunità e in quella partita vincemmo. Da quel momento cambiò la mia stagione, da non giocare mai a giocarle tutte".
Sul "suo" Milan, stagione 2016/2017: "Era un buon gruppo, avevo un buon rapporto sia con gli italiani che con i sudamericani. C’erano giocatori come Ocampos e Suso, che adesso stanno facendo bene nel Siviglia. Lucas al Milan arrivò a gennaio e non giocò molto, ma non mi sorprende il suo rendimento attuale. Poi se trovi un allenatore che crede in te è più facile dimostrare il proprio valore… Di recente ho parlato con Paletta, che mi ha detto di trovarsi molto bene al Monza, ma sento spesso anche Sosa, Mauri, Bacca, Mati Fernandez e Suso".
Poi l'addio al Milan con il cambio di proprietà e l'arrivo di Mirabelli-Fassone come dirigenti: "Mi sarebbe piaciuto rimanere ancora, ma non ho reso come ci si aspettava. Io sono arrivato gratis, mentre quelli arrivati la stagione successiva sono stati pagati tanti soldi e non hanno rispettato le attese. Alcuni di loro sono stati ceduti anche l’anno dopo".
In generale sul Milan, anche attuale, ecco il pensiero di Vangioni: "Cambiare sempre molti giocatori non aiuta, sono tanti anni che il club non sta attraversando un buon momento, ma credo che tornerà tra i top al mondo.Quest’anno sarebbero potuti arrivare più in alto in classifica, ma hanno fatto una buona stagione”.
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