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George Weah. ex attaccante AC Milan (credits: GETTY Images)
"ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Interessante intervista rilasciata dall'ex attaccante del Milan George Weah alla Gazzetta dello Sport.
"La sorprende vedere il Milan lì? "E perché dovrebbe? Stiamo parlando del Milan, mica di una squadra qualsiasi".
"Però ha attraversato un periodo di difficoltà: "Sì, ma da diversi mesi ha iniziato un nuovo progetto preciso, brillante, concreto. Dovevano ritrovarsi e lo stanno facendo, perché la cultura della vittoria fa parte del Dna rossonero. Ecco perché non sono affatto sorpreso".
"Su Paolo Maldini e i suoi meriti: "Enormi. Paolo è un uomo umile, un gran capitano e un ottimo amico. Può darsi che io sia di parte, ok, però parliamo di una persona con un cuore immenso e un gran lavoratore. Uno che ispira chi gli sta a fianco, che trasmette fiducia ora come quando giocava e ovviamente un grande leader per il gruppo, che sa ciò che bisogna fare per raggiungere gli obiettivi. Io non so se il Milan riuscirà a vincere lo scudetto, perché Juventus, Inter e Napoli sono grandi rivali e perché mancano 20 partite e nel calcio le cose cambiano rapidamente. Però non ho dubbi che possa lottare fino in fondo".
"Su Ibrahimovic: "Un tipo forte e sicuro di sé, qualità che saltano all'occhio immediatamente. Ma dietro a questa immagine c'è molto altro: è uno che si impegna al massimo ed è sempre concentrato al cento per cento sulla propria professione. Sono contento che il Milan lo abbia ripreso perché può essere molto utile al club nel lavoro coi giovani perché i ragazzi, tanto in prima squadra come in Primavera, in lui hanno un grande esempio e una fonte di ispirazione. Uno che possono ammirare e considerare un leader che li possa guidare. E' il migliore esempio che possa fare un condottiero, sono contento per lui. L'età? Non conta. Mi vengono in mente due esempi, quelli di Pietro Vierchowood e Franco Baresi, due che hanno giocato ad un livello altissimo fino a quasi quarant'anni. E poi naturalmente lo stesso Maldini. Se lavori duro, mantieni intatta la passione e continui a divertirti giocando, l'età sparisce".
"Sulla corsa Scudetto: "Dico la Juventus per due motivi: perché da bambino tifavo Juventus e perché vince da 9 anni. Quando ero piccolo non arrivavano le immagini della Serie A in Africa, vedevamo solo le immagini di Platini in Italia, così mi affezionai alla Juve. Poi la vita mi ha portato al Milan e lì ho trovato una famiglia oltre che ad un fantastico ambiente di lavoro. Il Milan mi ha dato tutto, ma il tifo per la Juve è rimasto. La cosa più importante è che la Serie A sia tornata competitiva e divertente".
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