Domenica sera, in occasione della partita tra Napoli e Milan, Stefano Pioli raggiungerà le 125 presenze sulla panchina rossonera di Alberto Zaccheroni. Proprio l'ex allenatore di Udinese e Milan è intervenuto ai microfoni di 'Tuttosport' in cui ha rilasciato delle dichiarazioni sul campionato in corso.
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Zaccheroni: “Scudetto? Il Milan se la gioca come le altre” | News
Alberto Zaccheroni, ex allenatore rossonero, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di 'Tuttosport' in cui ha parlato del Milan
Su Maldini: "Conosco troppo bene Maldini, non è certamente il tipo di dirigente che cambia l'allenatore come i fazzoletti. E' un grande destabilizzatore, come lo era già da calciatore".
Zaccheroni su Pioli: "Non mi meraviglia. Non sono state annate con grosse pretese. Sinora il Milan ha tenuto un profilo basso, non ha mai sbandierato trofei o un campionato da vincere. E così si lavora meglio. Il messaggio per la gente era quello della ricostruzione dei rossoneri".
Sullo scudetto: "Mi sembra giusto, siamo nel girone di ritorno, la squadra è lì, le concorrenti stentano, come il Milan. Adesso nessuno è particolarmente brillante, sarebbe un errore non alzare l'asticella".
Pioli dice che nessuno accredita la vittoria finale al Milan: "Io ci credevo anche lo scorso anno. Il Milan gode di un'armonia interna che non si trova in tutte le altre squadre. Non mostra mai segnali di nervosismo, gestisce le sue cose in silenzio. Un aspetto che ritrovo anche nel Napoli".
Zaccheroni su Napoli-Milan: "A livello di testa chi vince godrà di un grande vantaggio, l'aspetto psicologico conta. Nel 1999, quando vincemmo il campionato, non eravamo accreditati, tanto che la Lazio abbassò la guardia. E noi vincemmo le ultime sette partite. Il Milan attuale ha entusiasmo, ma occhio al Napoli, che quest'anno ha l'occasione della vita. Ai giocatori dei campioni brillano gli occhi, Spalletti li ha catturati".
Sulla lotta scudetto: "Il Milan a livello di rosa se la gioca come le altre, è quella che gioca meglio, anche se la più forte a livello di organico per me resta l'Inter. E a me poi non dispiace nemmeno la Juventus. Le rivali dei bianconeri hanno commesso un errore a rimettere in corsa la squadra di Allegri, attenzione! La Juve tiene un profilo basso come quando vinceva. Tutte e tre lee squadre battistrada hanno avuto un calo. Sarà un girone di ritorno da godere, vedremo delle belle prestazioni, la qualità c'è. E tutto potrà risolversi in pochissimi punti".
Su questo Milan e il suo Milan: "Io di qualità ne avevo tanta, purtroppo non avevo la quantità. Qualcuno della mia squadra ha scritto che si trattava del Milan vincente più scarso della storia, ma non è assolutamente vero. Noi non eravamo in grado di fare intensità per un lungo periodo perché avevamo giocatori avanti con gli anni. Weah, Boban, Leonardo, Donadoni poco dopo appesero gli scarpini al chiodo. Ma in quegli ultimi due mesi della stagione 1998-99 tutti fecero un sacrificio con la voglia di provare a conquistare il titolo".
Sui tanti giovani del Milan: "La storia dei calciatori mi interessa poco, bado alla sostanza, a quello che vedo sul campo. Tra i rossoneri ci sono calciatori che potrebbero giocare in qualsiasi squadra".
Se ha un debole per qualche giocatore rossonero in particolare: "Tonali mi piace moltissimo, non ha una grande struttura, ma sin dscual suo arrivo al Milan sostenni che i rossoneri si fossero assicurati il regista per i prossimi dieci anni. Ha una visione di gioco straordinaria, sa giocare venti metri più avanti o indietro uguale: è tanta roba. Ma è proprio il reparto di centrocampo che è fortissimo. Kessié è straordinario, lo ricordo al Cesena, arrivò da stopper, venne spostato poi a centrocampo. Ecco, Kessié è un'iradiddio, non c'è giocatore al mondo che sia in grado di spostarlo".
Zaccheroni su Ibrahimovic: "Adesso il Milan fa fatica a concretizzare, nell'ultima fase si sta appoggiando allo straordinario momento di Leao. Rebic non mi sembra ancora a posto, Diaz vive tra alti e bassi, Messias sta andando bene, mentre Giroud è stato decisivo nel derby. Ma al Milan non puoi fare la differenza solo per una partita. Il giocatore top ha la continuità, i colpi li hanno in tanti".
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