- Calciomercato
- Redazione
Walter Zenga, ex allenatore, in Serie A, di Catania, Palermo, Crotone e Cagliari | News (Getty Images)
Walter Zenga, allenatore di Catania, Palermo, Sampdoria, Crotone e Cagliari, nonché ex portiere dell'Inter e della stessa Samp, ha parlato, in esclusiva per 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, del campionato di Serie A e non soltanto. Queste alcune delle sue dichiarazioni più importanti.
Sul campionato: "La corsa Scudetto dipende solo dall'Inter, è evidente. La squadra è cresciuta molto: paradossalmente l'uscita dall'Europa ha dato ad Antonio Conte più forza per gestire la squadra. L'Inter deve vincere questo campionato. Non dico che sia un obbligo, ma dopo l'eliminazione dall'Europa è diventato un obiettivo primario. Le otto vittorie consecutive hanno creato un bel distacco in classifica. Manca tanto, ma chi è in testa, ad un certo punto, sa cambiare il pensiero: diventa più forte di testa, più consapevole. La vittoria di Torino è stata per l'Inter figlia di una consapevolezza assoluta, di una squadra che ora sa quello che vuole e se lo prende".
Sul Milan: "Se me l'aspettavo così competitivo? Sì. Lo scorso anno ero a Cagliari e ho visto da vicino il loro cammino post lockdown: i giovani sono cresciuti senza la pressione del pubblico. E sono cresciuti dietro al totem Zlatan Ibrahimović e sotto la mano sapiente di Stefano Pioli, facendo un percorso davvero straordinario. Poi, è normale avere degli alti e bassi".
Sulla Juventus di Andrea Pirlo: "A me Pirlo piace. Quando sento dire 'ma non ha mai allenato' o 'ma è stato giusto dargli subito la Juve' penso che la domanda vera è quella opposta, 'perché no?'. Chiaro, ha fatto i suoi errori e continuerà a farli, come è naturale. Li fanno tutti, persino José Mourinho. Andrea ha una sua idea, ha dovuto gestire una situazione complicata dopo 9 Scudetti vinti di fila e ha dovuto inserire dei giovani da far crescere. Poi, capisco che agli occhi dei tifosi sembra che non abbia fatto nulla perché è uscito dalla Champions League ed è terzo in campionato, staccato dalla vetta".
Sulla coppia Romelu Lukaku-Lautaro Martínez: "A livello di numeri si integrano benissimo. Lukaku non mi ha stupito: è stato voluto e cercato con forza da tutto l'ambiente e ha avuto un rendimento superiore proprio perché ha sentito una fiducia incondizionata. Di Lautaro mi parlò benissimo già Luciano Spalletti, in tempi non sospetti, quando non giocava perché c'era Mauro Icardi. Piuttosto, appena posso voglio chiedere a Conte come avrebbe fatto se fosse arrivato Edin Džeko ...". Intanto il Milan pensa al calciomercato: c'è un indizio relativo al riscatto di Tomori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA