ULTIME MILAN - Tornato dall'impegno in Nazionale, il centrocampista rossonero Franck Kessie ha parlato ai microfoni di SportMediaset. Tanti i temi affrontati, tra cui ovviamente quello del cambio di allenatore. Ecco le dichiarazioni del 79 del Milan.
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Kessie: “Giampaolo aveva bisogno di più tempo”
Kessie, al rientro dagli impegni con la propria Nazionale, ha rilasciato un'intervista in cui ha affrontato anche il cambio di allenatore.
Sul cambio di allenatore: "Ho appreso la notizia dalla Nazionale. Noi siamo giocatori, chiunque ci sia dobbiamo dare il massimo e agire da professionisti, per fare il nostro dovere fino alla fine".
Cosa non ha funzionato: "Era un allenatore con un nuovo sistema di gioco. Ma per fare ciò che voleva serviva tempo. Però con la maglia del Milan non c'è tanto tempo, c'è pressione. Mi dispiace per lui, ma è mancato tempo per fare ciò che avrebbe voluto".
Se era così difficile: "Sì, c'era tanto da lavorare. Quando arriva un nuovo allenatore deve avere tempo per fare tutto. Ha iniziato la preparazione senza alcuni giocatori, solo con una parte, noi siamo arrivati dopo e dovevamo inserirci. Per questo abbiamo fatto fatica".
Su Pioli: "Non ho mai lavorato con lui, adesso ne ho la possibilità. Devo vedere cosa vuole per fare il meglio sul campo".
Sul lavoro emotivo di Pioli: "Tutti siamo pronti a dare il massimo e mentalmente siamo tutti forti. Siamo carichi per iniziare di nuovo in campionato, per dare di più. Abbiamo iniziato male, ma dobbiamo reagire e dare il massimo per lottare per l'obiettivo".
Se c'è consapevolezza di poter puntare all'obiettivo: "Siamo determinati, anche quando c'era Giampaolo lo eravamo. Per questo dico che è mancato solo tempo. La squadra è la stessa. Dobbiamo dare il massimo come finora e vediamo. Dobbiamo lottare fino alla fine".
Sul rigorista: "Il Mister aveva detto che il rigorista è l'attaccante, per dargli confidenza, così quando l'attaccante non segna serve a sbloccarsi".
Su Piatek: "Mi trovo bene con tutti, scherzo con tutti. Sono così nello spogliatoio, rilasso l'ambiente. Piatek vive un momento normale, è un attaccante e quando non segna non sta bene. È tornato carico dalla Nazionale, vuole fare di più".
Cosa chiede a se stesso e ai compagni: "Chiedo ai miei compagni di fare come finora, agire da professionisti. Il calcio è così, ci sono momenti difficili e momenti di gloria. Dobbiamo lavorare e fare il massimo per tornare a sorridere".
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