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Per uno strano scherzo del destino il nuovo Milan, targato Vincenzo Montella, domenica alle 18 farà il suo esordio nella in campionato proprio contro il Torino di Sinisa Mihajlovic. Chissà per quante settimane l’ex allenatore rossonero ha aspettato questo momento, arrivato addirittura alla prima giornata di campionato. E chissà cosa avrà pensato nel momento in cui i calendari hanno emesso il tanto atteso verdetto. L’ex con il dente avvelenato. Si può sintetizzare così lo stato d’animo dell’allenatore serbo, a cui le vendette e le sfide contro le ex piacciono e il derby vinto contro la sua Inter per 3-0 ne è un esempio lampante, per non parlare dei 3 gol rifilati alla Lazio. Quando ci sono queste occasioni Mihajlovic da tutto sé stesso, per questo motivo il Milan domenica dovrà rimanere sempre in guardia perché l’ex rossonero sta già studiando come ingabbiare il gioco di Montella. Mihajlovic utilizzerà la stessa tattica usata con i rossoneri la scorsa stagione, che gli è costata di fatto l’esonero a causa delle divergenze di vedute con il Presidente Berlusconi che voleva un gioco propositivo anche con un centrocampo mediocre. Mihajlovic riproporrà difesa e ripartenze, il classico catenaccio all’italiana da attuare a San Siro, ma questa volta da ex.
In settimana il tecnico serbo ha dimostrato di vivere la sfida in maniera intensa, con alcune dichiarazioni (meglio dire frecciatine) nei confronti della sua vecchia società. L'ex Sampdoria, a più riprese, ha affermato di aver lasciato il Milan al sesto posto prima del suo esonero e di averlo, poi, ritrovato al settimo posto con il subentrante Brocchi. Mihajlovic non aveva fatto poi così male con lo scarso materiale avuto a disposizione. Il tecnico serbo, infatti, verrà ricordato come l’allenatore che ha lanciato nel calcio che conta Gigio Donnarumma con un scelta coraggiosa fatta in quell’ormai famoso 26 ottobre 2015, nella sfida casalinga vinta per 2-1 contro il Sassuolo. Sinisa si è fatto anche amare dai tifosi, nonostante il non gioco dei rossoneri, proprio per il suo temperamento da comandante. Un generale che ha fatto il possibile e che il sesto posto, slot utile per l’ingresso in Europa League poi ottenuto dal Sassuolo, l’aveva raggiunto. Certo, con tutti gli alti e bassi del caso, ma l’aveva raggiunto.
Il serbo studia, dunque, lo sgambetto al suo ex Milan. Con molti dei giocatori è rimasto in ottimi rapporti, soprattutto con i “senatori” rossoneri Abate e Montolivo. E siamo sicuri che anche i tifosi accoglieranno Mihajlovic con molti applausi e pochi fischi. Perché il serbo è rimasto nel cuore di molti tifosi del Milan e anche in quello di molti giocatore, che andranno a salutare con piacere il loro ex allenatore.
Ruggero Daluiso
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