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13 maggio 2012, Milan-Novara 2-1: addio di Gennaro Gattuso, Filippo Inzaghi ed Alessandro Nesta (credits: acmilan.com)
NEWS MILAN - Ci sono tante date importanti nella storia del Milan che hanno segnato vittorie e trofei, ma ci sono anche date che hanno segnato la storia in senso negativo. Non ci riferiamo alle sconfitte, che fanno parte dello sport, ma di un momento in cui è cambiato tutto all'interno nel mondo rossonero. Ci riferiamo al 13 maggio 2012, cioè quando a San Siro si è giocata Milan-Novara, partita terminata 2-1 grazie alle reti di Flamini e Filippo Inzaghi.
Il Milan perde il duello scudetto con la Juventus di Conte (l'anno del famoso gol di Muntari) e dunque non può festeggiare la conferma del tricolore conquistato l'anno precedente, tuttavia San Siro è pieno per celebrare l'addio al al Milan di quattro senatori che hanno fatto la storia del club: Gennaro Gattuso,Clarence Seedorf, Alessandro Nesta e Filippo Inzaghi. Calciatori indimenticabili, che hanno contribuito in maniera determinante alla conquista di tanti trofei in ambito nazionale e internazionale.
Se ci aggiungiamo inoltre le cessioni in estate di Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva, che vengono venduti per problemi di bilancio al Psg, allora si capisce quanto sia cambiato tutto in questi otto anni. E' vero che il Milan l'anno successivo riesce a conquistare un'insperata qualificazione in Champions League a Siena, ma da quel momento il club rossonero non sarà più lo stesso. Cambi di proprietà, di dirigenti, di allenatori, problemi con l'Uefa: il Diavolo non si è fatto mancare nulla. L'unico comune denominatore di questi anni? La mancanza di vittorie (se non la Supercoppa Italiana vinta a Doha nel 2016 contro la Juventus).
Ecco, quel Milan è probabilmente irripetibile, visto che stiamo parlando di epoche completamente diverse, ma il club deve provare a percorrere la propria storia per tornare nuovamente alto. L'inserimento di ex giocatori all'interno della società non sta portando i risultati sperati, ma è chiaro che la responsabilità della società, con Gazidis sempre più al comando, dovrà essere quella di acquistare dei giocatori che per prima cosa sappiano il valore della maglia che indossano, a prescindere dalle parole. Solo così si può spiegare la commozione del pubblico di San Siro nel salutare quel 13 maggio 2012 i propri beniamini. La storia potrà ripetersi? Difficile, ma in fondo sognare non costa nulla. A PROPOSITO DI QUELLA DATA, ECCO LE PAROLE DI FILIPPO INZAGHI, CONTINUA A LEGGERE >>>
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