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Milan, un calendario da vera big: 5 scontri diretti nelle prime 10 giornate

Con la presentazione del calendario di Serie A 2023/24, il Milan scopre un percorso fatto da 5 scontri diretti nelle prime 10 giornate

Ecco svelato il calendario della Serie A 2023/24, un campionato all'insegna di una normalità perduta, a causa del Mondiale qatariota durante la passata stagione, ma che ora sembra ritrovare un solido equilibrio. Un solo ed unico turno infrasettimanale e l'esclusione della pausa invernale: insomma, sedetevi comodi, ci attende tanto calcio da gustare.

Contenti tutti? Non proprio. Vi è una tifoseria in particolare, quella rossonera, divisa in due grandi fazioni, che lamenta un percorso sulla carta più complicato. Il Milan esordirà contro il Bologna, proseguirà contro il Torino e concluderà, prima della sosta delle Nazionali, contro la Roma. Già prendendo solo questi 3 match potremmo definirlo un inizio in salita, ma, purtroppo, dobbiamo includere anche l'Inter al ritorno dalla sosta, la Lazio due giornate dopo e il tandem Juventus-Napoli uno dietro l'altro.

Inizio da vera big

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Ora, in cosa si frappone il tifo rossonero? Da una parte vi sono coloro belli carichi per questo inizio pieno di scontri diretti. La filosofia del "prima o poi le incontri tutte" vale sempre, ma qualora il Milan ne uscisse indenne da queste prime 10 giornate verrebbe immediatamente inserito fra le contendenti al titolo. Vincere, o quantomeno non perdere, contro Roma, Inter, Lazio, Juventus e Napoli non solo donerebbe uno slancio morale incredibile, ma frenerebbe pesantemente le sopracitate.

Dall'altra parte, invece, c'è chi annuncia una disfatta totale. Si faranno pochi punti, la dirigenza non avrà pietà di Pioli e i nuovi acquisti non performeranno al meglio. Si parla, infatti, di rivoluzione dato che la squadra sta cambiando pelle e mancheranno figure fondamentali come Maldini, Massara, Ibrahimovic e Tonali. In breve: un incubo che getta al vento 3 anni di progetto.


E se...

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Non staremo qui a sfornare domande sensazionalistiche come "e se le vincessimo tutte?". La realtà dei fatti parla di una rosa che, qualora arrivassero i nomi che circolano, sarebbe migliore di quella della scorsa stagione. Loftus-Cheek è il naturale sostituto di Kessié, seppur arrivato in ritardo, Romero ha il potenziale per spaccare e Pulisic, o Chukwueze, rafforzerebbe la tanto bistrattata fascia destra. Non dimentichiamo poi Reijnders, metronomo olandese che rischia di diventare fondamentale vista l'assenza di un certo Bennacer.

Resta chiaro che i giocatori elencati avranno bisogno di tempo per integrarsi al meglio nelle tattiche di Pioli. Allontanate, quindi, aspri giudizi qualora uno di questi non giocasse bene una partita o sbagliasse qualche passaggio di troppo. Nel calcio moderno i tatticismi contano maggiormente e in un campionato come quello italiano, normalmente equilibrato, possono fare la differenza. C'è infine l'ombra di un campionato, quello passato, che non ha certamente divertito i tifosi rossoneri. Ripeterlo sarebbe un suicidio e la società, nonostante la scelta di mandare via Maldini, sembra andare nella direzione della competitività. Insomma, siamo ancora a luglio e già si parla di disfatte. Attendiamo e vediamo, perché il Milan degli ultimi anni, in qualche modo, è sempre riuscito a sorprenderci. LEGGI ANCHE: Le parole ai nostri microfoni di Sandro Tonali