Zlatan Ibrahimovic è sempre Zlatan Ibrahimovic. Su questo zero dubbi. L'età anagrafica, come sta dimostrando anche Cristiano Ronaldo con i suoi quasi 35 anni, conta fino ad un certo punto. Contano decisamente di più la fame e la voglia di migliorarsi nonostante una carriera che volge al termine. Nella sua esperienza americana, lo svedese ha dimostrato chiaramente che non ha dimenticato come si fa gol, viste le 53 le reti messe a segno in 58 presenze. In poche parole, una sentenza.
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Milan, Ibrahimovic is back! Ecco i pro e i contro del suo arrivo
Altra voce positiva nella casella 'pro' è quella dell'esperienza smisurata che darà ad un Milan che ne ha assoluto bisogno. La squadra rossonera è quella che ha l'età media più bassa della Serie A. Giusto puntare sui giovani talenti per un progetto a lungo termine, ma è altrettanto giusto puntare su chi può indirizzare sulla strada maestra questi stessi giovani. Chi meglio di un giocatore del suo carisma per questo compito?
In questa prima parte di stagione l'attacco è il reparto che preoccupa di più. Krzysztof Piatek e Rafael Leao non hanno dimostrato affatto le loro qualità, segnando la miseria di 5 gol in due. Un innesto offensivo era vitale per un Milan che ha bisogno di ritornare a vincere. Per vincere c'è bisogno della giusta mentalità vincente, la stessa che Ibrahimovic ha sempre dimostrato nella sua splendida carriera.
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