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Milan, così non va: e se l’impresa europea non bastasse?

Con il Milan che si prepara al match di ritorno contro l'Inter, andiamo ad approfondire gli scenari di questo finale di stagione

Così non va. Il Milan perde contro lo Spezia e cade in un turbinio di pessimismo per quanto riguarda la volata alla qualificazione per la prossima Champions League. Vero che la matematica non condanna i rossoneri, ma la sensazione è che questa squadra sia scarica mentalmente prima ancora che fisicamente. Inutile parlare delle seconde linee, i vari Origi, Rebic, De Ketelaere e Vranckx hanno avuto le loro occasioni, senza mai sfruttarle appieno, in match, almeno sulla carta, alla loro portata. Piuttosto allarmante quanto il gioco espresso da questo Milan sia piatto, spesso lento e dipendente dalle giocate individuali. Su questo punto è ormai chiara l'imprescindibilità di Rafael Leao: le sgasate dell'esterno portoghese ammattiscono le difese avversarie e creano spazi altrimenti difficili da trovare.

Il corteo di Milanello organizzato quest'oggi dimostra, ancora una volta, che il tifo non manca neanche dopo le brutte sconfitte. La Curva Sud ha percepito sensibilmente il momento dei rossoneri e ha voluto far sentire il proprio supporto a due giorni dal match più importante della stagione: il ritorno della semifinale di Champions League contro l'Inter. Un'impresa titanica e con premesse decisamente complicate: l'infortunio di Bennacer esclude la mente del centrocampo rossonero, il ritorno di Leao potrebbe essere una buona notizia ma bisognerà vedere quanto ne avrà il portoghese. Se poi volessimo aggiungere anche le chicche statistiche, allora vedremmo che i nerazzurri non subiscono 3 gol dal Milan, senza farne neanche uno, dal gennaio 2016, in un derby conclusosi 3-0 grazie ai gol di Alex, Niang e Bacca. Preistoria, insomma.

E se l'impresa non bastasse?

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Domanda giusta ma che, probabilmente, si pongono solo i più ottimisti: ma se riuscissimo a rimontare ed arrivare ad Istanbul, la stagione che risvolto avrebbe? Per rispondere bisognerebbe mettere sul tavolo diverse circostanze. Qualora il Milan riuscisse nell'impresa sportiva di superare i nerazzurri ma poi, alla fine del campionato, non arrivasse tra le prime quattro parleremmo di una stagione comunque fallimentare. Vero che le finali sono imprevedibili, ma non si può basare il proprio futuro su una sola partita, dal livello di difficoltà così alto poi. Per questo motivo dobbiamo dare ragione a Maldini quando dice che la Champions, quella giocata dagli ottavi in poi, è un treno sul quale salire alla prima buona occasione. Tuttavia, la Champions, quella da guadagnare attraverso il campionato, ha una valenza ancora maggiore.

Partecipare anno dopo anno alla competizione più importante d'Europa ti garantisce entrate fondamentali per le casse di una società. Si parla di un tassello, quello della continuità anche sportiva, in grado di farti valere sul mercato. Il Milan ne ha assolutamente bisogno, poiché migliorare questa rosa vorrebbe dire poter competere sempre e comunque. Lo Scudetto della scorsa stagione non è stato un caso, così come l'aver raggiunto una semifinale di Champions League. Eppure, i limiti strutturali della rosa rossonera sono chiari ed evidenti. Provate solo ad immaginare cosa sarebbe successo se a Cremona, ad Udine, a La Spezia, ma anche a Bergamo, Firenze e Roma, il Milan avesse avuto una panchina con giocatori in grado di cambiare le partite. Ecco, non c'è bisogno di rispondere. Martedì ci si gioca un sogno, ma da sabato ci si gioca il futuro. LEGGI ANCHE: Milan, le migliori notizie di mercato di oggi >>>