Con il Milan che ufficializza gli esoneri di Maldini e Massara, andiamo ad approfondire il nuovo ruolo che potrebbe avere Stefano Pioli
Quello dell'allenatore-manager è un discorso tornato di moda negli ultimi tre giorni. L'inattesa scissione in casa Milan, e il divorzio con Paolo Maldini prima e Frederic Massara dopo, ha portato a vari cambiamenti nei piani alti rossoneri. Al posto del duo che ha condotto ad uno Scudetto e una semifinale di Champions League ci saranno, presumibilmente, Geoffrey Moncada e Giorgio Furlani. Due figure ben diverse da quelle di Maldini e Massara, certo, ma forse più congrue al sistema che la proprietà guidata da Gerry Cardinale vuole adottare.
Arriviamo a Stefano Pioli. L'allenatore parmense ne esce indenne e, anzi, anche rafforzato. Gli ultimi rumors parlano di un ruolo nuovo, più ampio per l'ex tecnico della Lazio. Pioli avrebbe voce in capitolo riguardo il mercato, sui diktat dei giocatori da acquistare e sarebbe coinvolto maggiormente da Moncada e Furlani. Insomma, fungerebbe da ponte tra campo e scrivania: un manager all'americana, diciamo.
Rangnick e Pioli
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Questo cambiamento, però, è un qualcosa su cui riflettere. Stefano Pioli allena il Milan da ben 3 stagioni e mezzo e ha riportato i rossoneri a competere per trofei e vittorie storicamente idonee. Non traguardi di basso rilievo, basti pensare alle posizioni che il Milan ricopriva prima del suo arrivo. Eppure, se un qualsiasi tifoso rossonero si fermasse a pensare, per un solo momento, al 22 luglio del 2020, forse, capirebbe il peso di questo improvviso ribaltamento dirigenziale.
Si giocava Sassuolo-Milan, era la Serie A a porte chiuse e i rossoneri lottavano per arrivare in Europa League. Il match finirà 1-2 a favore di Ibra&Co, ma ciò che farà notizia sarà la permanenza di Pioli per la stagione successiva. Ora, in quei tempi si parlava di un solo nome come potenziale nuovo allenatore del Milan: un certo Ralf Rangnick. L'idea della dirigenza, allora non era RedBird ma Elliott, era quella di trovare un manager capace di ricoprire più ruoli. A tale proposta si trovarono di fronte l'opposizione di Maldini e Massara, i quali cercavano un tecnico che dovesse curare solo gli aspetti atletici e tattici relativi alla squadra. L'ottimo lavoro di Pioli portò alla sua conferma e il resto, lo sappiamo tutti, è storia.