"NEWS MILAN - Con tanti assenti importanti tra difesa (Andrea Conti e Simon Kjaer), centrocampo (Ismaël Bennacer e Rade Krunić) ed attacco (Zlatan Ibrahimović), il Diavolo non è andato oltre l'1-1, ieri pomeriggio a 'San Siro', in occasione di Milan-Verona, gara che, se vinta, avrebbe consentito ai rossoneri di staccarsi in solitaria al sesto posto della classifica di Serie A, dove invece, ora, condividono la piazza con Cagliari e Parma a quota 32 punti.
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Leao, così non va: più fame e cattiveria per diventare una stella
Rafael Leao ha disputato una prestazione incolore in occasione di Milan-Verona. 'Orfano' di Zlatan Ibrahimovic, ha punto poco e male la retroguardia ospite
"Poco male, visto che la classifica negli scontri diretti, ad oggi, premierebbe i rossoneri di Stefano Pioli. La squadra, però, senza il suo cervello in mezzo al campo (Bennacer) ed al suo principale, fenomenale terminale offensivo (Ibrahimović), ha incontrato notevoli difficoltà nel produrre occasioni da gol degne di tale nome. Il Milan ha avuto le sue chance per trovare il secondo gol contro il Verona, ma, un po' per frenesia, un po' per incapacità, un po' per sfortuna, non è stato abile a concretizzarle.
"Pioli si è affidato all'ormai consueto 4-4-2, e, davanti, ha lanciato l'insolita coppia composta da Ante Rebić e Rafael Leao. E se il croato, partendo più largo sulla sinistra, si è dannato l'anima, fornendo una prestazione di corsa, sostanza, spunti e tentando, spesso, il dialogo con i compagni negli ultimi venti metri, lo stesso non si può dire per Leao, apparso, al contrario, spaesato, fuori partita e, più che mai, 'sofferente' per l'assenza di Ibrahimović sul rettangolo di gioco.
"Dopo mesi, infatti, in cui Leao aveva sonnecchiato (eccezion fatta per la prodezza dello scorso 29 settembre 2019, in occasione di Milan-Fiorentina 1-3), il giovane talento portoghese, classe 1999, si è risvegliato proprio in concomitanza con il ritorno di Ibrahimović al Milan. Lo svedese, infatti, ha preso l'ex Lille e Sporting Lisbona sotto la sua grande ala protettiva, riempiendolo di consigli su come e dove stare in campo, su come e dove poter essere più incisivo, sul come tirare in porta e, ad ogni modo, essere maggiormente utili alla squadra ed alle sue dinamiche di gioco.
"Leao ha risposto, in questo periodo, egregiamente alle sollecitazioni di Mastro Ibrahimović: gol (sebbene fortunoso) contro il Cagliari, ottima prestazione contro l'Udinese, discreto a Brescia nonostante la sostituzione. Ieri, però, al cospetto del coriaceo Verona di Ivan Jurić, il numero 17 rossonero sembra essere ripiombato nell'apatia che ne ha contraddistinto larghi tratti della sua altalenante stagione. Poche accelerazioni, poca convinzione, raramente Leao ha dato l'impressione di poter e voler cambiare passo per produrre qualcosa in fase offensiva.
"Di lui si ricorda soltanto un'occasione sotto porta e poco più. Pioli, che dopo la cessione di Krzysztof Piatek e lo stop di Ibrahimović aveva davvero poche scelte in panchina, lo ha tenuto in campo sperando che trovasse il guizzo, ma così non è stato e, pertanto, il Diavolo si è fermato al palo (quello nel finale di Samu Castillejo) rinviando (si spera al derby di domenica prossima, 9 febbraio, contro l'Inter), l'appuntamento con i tre punti. Per Leao, però, si è trattato di un esame di maturità fallito. Così non va, deve riprendersi.
"Le qualità, fisiche e tecniche, ci sono tutte, è innegabile. Leao ha le potenzialità per diventare, nei prossimi anni, un top player nel panorama calcistico internazionale. Deve migliorare, però, e tanto, nell'approccio alle partite, nel 'saper stare in campo', non tanto fisicamente, quanto mentalmente. Stare dentro la partita, con la testa, è fondamentale: è lo spartiacque tra un buon giocatore ed un giocatore forte. E non può essere soltanto la presenza, o, come in questo caso, l'assenza di Ibrahimović a far pendere la bilancia di Leao dall'una o dall'altra parte.
"Urge che il talento portoghese tiri fuori tutta la fame che ha in corpo e che dimostri più cattiveria sportiva, sotto rete e, in generale, nell'arco dei 90', per poter finalmente compiere quel salto di qualità tanto atteso che, dalle parti di 'Casa Milan', sono convinti che sia in grado di compiere in breve tempo. Ecco, intanto, come Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, ha parlato oggi ai microfoni del 'Corriere della Sera' delle prospettive dell'attacco rossonero senza Piatek: continua a leggere >>>
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