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31 ottobre 2019, Milan-Spal 1-0: Lucas Paqueta contro Simone Missiroli (credits: GETTY Images)
NEWS MILAN - Una doverosa premessa: ad oggi, Lucas Paqueta, centrocampista brasiliano classe 1997, prelevato nel gennaio scorso dal Flamengo per 38,4 milioni di euro più bonus, non sta rendendo secondo le aspettative che c’erano su di lui.
Da un calciatore sudamericano, pagato una cifra discretamente alta, dalle caratteristiche specificatamente offensive, ci si attende che faccia la differenza. Magari il pubblico rossonero, anche per via dell’assonanza tra i loro soprannomi, si aspettava che potesse ripercorrere, al Milan, le gesta di Ricardo Kaka, giunto a Milano in sordina ma rivelatosi subito fortissimo ed andato via da campione affermato.
Paqueta, va detto subito, non è Kaka. Non lo è per posizione in campo (più centrocampista il primo, più attaccante il secondo), non lo è probabilmente per qualità e capacità di essere decisivo, visto che il Pallone d’Oro 2007, in maglia rossonera, ha pur sempre segnato 104 gol in 307 gare totali. Paqueta, però, non è neanche il calciatore visto giocare, finora, con la maglia numero 39 del Milan.
Nella scorsa stagione, arrivato a campionato in corso dopo un ‘Brasileirão’ stancante nel quale aveva segnato 10 gol, Paqueta era stato schierato subito titolare da Gennaro Gattuso, fulcro di un centrocampo che aveva bisogno di talento. Nelle 17 gare disputate da Paqueta nel 2018-2019, però, a conti fatti, si contano appena un gol e 3 assist. Un po’ poco per un calciatore del suo (presunto) livello.
Tante, al contempo, le ammonizioni (5), al quale va aggiunto un infortunio che lo ha tolto di squadra per 3 gare ed un’espulsione, in un Milan-Bologna, costatagli una squalifica per 3 giornate. Questa, dunque, per Paqueta dovrà essere l’annata del riscatto e della dimostrazione, palese, che può e deve fare di più per la causa rossonera.
Con l’ex tecnico Marco Giampaolo, però, non si è mai ‘preso’. 4 panchine su 7 gare, qualche polemica di troppo, punzecchiature reciproche via stampa e via social. Ora, però, in panchina c’è Stefano Pioli che, rispetto il suo precedessore, sta cercando in tutti i modi di agevolare Paqueta. Lo sta schierando in posizione più avanzata, più vicino la porta, di modo che possa liberare la sua fantasia in termini di assist e conclusione a rete.
Pioli, oltretutto, concede a Paqueta di potersi inserire tra le linee curando un po’ di meno la fase difensiva rispetto a quanto fatto sotto le precedenti gestioni. Ed il brasiliano, piano piano, comincia ad entrare in ritmo. Ieri sera, in Milan-Spal, è uscito all’88’ tra gli applausi di ‘San Siro’. La sua prestazione non è stata memorabile, ma il pubblico milanista ha apprezzato, intanto, l’impegno e la dedizione alla causa.
Paqueta ha seguito alla lettera i dettami tattici di Pioli: si smarcava frequentemente, riceveva e dettava il passaggio con i tempi giusti, si inseriva con efficacia e costanza tra le maglie, strette, dei difensori della Spal e, di tanto in tanto, non appena vedeva la possibilità, provava la conclusione in porta dalla media distanza. È mancata la precisione, certo, ma le idee di fondo sono state quelle giuste.
Un passo in avanti, dunque, nelle prestazioni, con Pioli pronto a lavorare per perfezionare ulteriormente il suo talento. Aveva ragione, forse, Giampaolo, quando diceva che Paqueta andava “disciplinato”. Il talento, però, non andrebbe mai imbrigliato troppo in rigidi dettami tattici, bensì lasciato libero di esplodere in tutto il suo vigore, pur rispettando un’idea di sistema di gioco ed operando all’interno di una squadra organizzata.
Pioli e Paqueta porteranno avanti questo lavoro nei giorni, con l’auspicio che il brasiliano possa, rapidamente, aumentare la qualità delle proprie prestazioni, partendo proprio da ciò che ha funzionato e ciò che non ha funzionato contro la Spal per disegnare un futuro più roseo per tutti. Per il tecnico, per il brasiliano e soprattutto per il Milan che, da un giocatore ancora nel mirino del PSG, si aspetta, legittimamente tanto, ma tanto di più. Intanto, oggi Paqueta ha parlato proprio del suo rapporto con Pioli e non soltanto. Per le sue dichiarazioni, molto dure, sull'ex tecnico Marco Giampaolo, continua a leggere >>>
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