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Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan (credits: GETTY Images)
"NEWS MILAN - Ieri sera, a 'San Siro', si è consumato lo psicodramma rossonero. Inter-Milan, il derby della Madonnina numero 172 nel campionato di Serie A, è terminato 4-2 per i nerazzurri. Nulla 'di nuovo', purtroppo, per i rossoneri, che non vincono una stracittadina in casa dei rivali dal novembre 2010 e che, in generale, non festeggiano una vittoria nel massimo torneo nazionale dal gennaio 2016.
"Quella di ieri sera, però, rischia di diventare una brutta mazzata per i ragazzi di Stefano Pioli, visto che è arrivata con un'incredibile rimonta da parte dell'Inter: il Milan, infatti, aveva concluso la prima frazione di gioco avanti 0-2 in virtù dei gol di Ante Rebic e Zlatan Ibrahimovic, dopo aver letteralmente dominato, tatticamente e tecnicamente, il match contro la più quotata squadra di Antonio Conte.
""Dobbiamo avere la faccia di Ibra", aveva detto Pioli nel corso della conferenza stampa della vigilia del derby. Ed il Milan, per 45', tutto questo lo ha fatto vedere. Squadra carica, determinata, incisiva e devastante: palo clamoroso in avvio di Hakan Calhanoglu, le due reti, ma, soprattutto, un lavoro certosino, da parte di tutti, sapientemente orchestrato da Pioli con l'ausilio, sul terreno di gioco, di Ibrahimovic.
"L'attaccante svedese è stato imprendibile per larghi tratti del match: un assist, la sponda aerea per Rebic; un gol, con tanto di esultanza 'da Dio', per giunta sotto i tifosi della Curva Nord nerazzurra; un punto di riferimento per tutto lo schieramento rossonero. E, nel finale, un palo, centrato con un colpo di testa sotto misura, che avrebbe regalato al Diavolo, già rimontato, un pareggio che, forse, sotto sotto, avrebbe anche meritato.
"La prova, superba, di Ibrahimovic, non è però bastata. Seguire Zlatan ed il suo esempio, per Alessio Romagnoli e compagni, non è stato sufficiente per evitare l'imbarcata nel secondo tempo ed incassare l'ennesima sconfitta contro una squadra che precede il Milan in classifica. Gran gol di Marcelo Brozovic in apertura di ripresa, e, appena 120 secondi dopo, il pareggio di Matias Vecino. Tanti, troppi dubbi, però, sulla posizione di partenza di Alexis Sánchez nell'azione.
"Il V.A.R. ha convalidato la rete, ma le perplessità rimangono. Un colpo di testa di Stefan de Vrij, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, a 20 minuti dalla fine del match ha finito di spedire all'Inferno un Diavolo già ampiamente uscito, mentalmente, fuori dal match. Troppo forte il doppio uppercut subito dai nerazzurri, in rete poi anche nel recupero con Romelu Lukaku per il 4-2 finale. Ibrahimovic, nel post-partita, ha spiegato come al Milan siano mancate fiducia ed esperienza per saper gestire il match.
"In effetti, questa squadra, da qualche anno a questa parte, sembra aver smarrito quella mentalità vincente che, per tante stagioni, ha contraddistinto i rossoneri. Un Milan fragile, spaurito, remissivo, si è sciolto come neve al sole non appena l'Inter, ad inizio ripresa, si è sistemata meglio in campo e ha alzato i giri del proprio motore. Tutto questo è inammissibile per un gruppo che vuole ambire a traguardi ben più elevati di una normale posizione di centro-classifica.
"Ibrahimovic, dal suo arrivo, ha portato in dote al Milan carisma, leadership, un atteggiamento da condottiero. È tutta la squadra, però, che necessita di un'ulteriore, rapida, crescita in termini di mentalità per poter cercare di giocarsela davvero alla pari con le compagini più forti del nostro campionato e meritarsi una posizione in graduatoria un po' più in sintonia con il nome, il blasone e la gloria che porta con sé il Milan. A meno che non si voglia far predicare il profeta Zlatan nel deserto ... Per le dichiarazioni post-partita del tecnico Pioli, continua a leggere >>>
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