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Ivan Gazidis, amministratore delegato AC Milan(credits: GETTY Images)
ULTIME NEWS MILAN - Al termine della presentazione dei progetti del nuovo stadio di Milano, hanno parlato alla stampa l'AD del Milan Ivan Gazidis, il presidente Paolo Scaroni e l'AD dell'Inter Alessandro Antonello :
Antonello sulla decisione: "La decisione verrà presa nella prossime settimane e ci sarà l'opportunità per tutti i cittadini di esprimere le opinioni attraverso il nostro sito internet. Raccolti tutti gli elementi ci siederemo e decideremo quale progetto sarà migliore. I criteri sono criteri estetici e funzionali. Anche la raccolta delle opinioni dei nostri tifosi"
Scaroni su assenza Sala e prezzi biglietti: "Ho letto che il sindaco Sala non ha voluto assistere per farsi un'idea con calma, mi sembra una scelta saggia e il sindaco è informato sui nostri progressi. Non interpreto in nessun modo l'assenza ma c'era qui l'Assessore allo Sport e molti altri consiglieri comunali e funzionari. Noi ci attendiamo molto dai biglietti corporate comprati dalle società che potranno portarci delle entrate più elevate di quelle di oggi. Ci attendiamo più pubblico, abbiamo in media 47.000 spettatori negli ultimi dieci anni. Ce ne aspettiamo 60,000 perchè gli stadi moderni sono sempre pieni. Terza cosa faremo una grande variabilità di prezzi, tra popolari e meno popolari secondo i servizi che offriremo. Per definire quanto grande è uno stadio è un po' tra Scilla e Cariddi. 90.000 posti nei big match li riempiamo ma rischiamo di avere uno stadio vuoto. Noi lo vogliamo sempre pieno, diverso dal vederlo semivuoto. Se dall'altra parte lo facciamo troppo piccolo ci rimettiamo sia come entrate che come modulazione dell'offerta".
Antonello sulla vicinanza delle Olimpiadi: "In base alla timeline che ci siamo dati non pensiamo di arrivare a ridosso delle Olimpiadi senza aver ultimato il progetto stadio. Il tema non è se saremo pronti o meno, il tema è andiamo avanti su questo progetto. Una volta approvata dalla parte dell'amministrazione pubblica i tempi di esecuzione sono di circa 36 mesi. Non è una cosa che impegna più di tre anni. Arriveremo pronti".
Scaroni sulla scelta in condivisione: "Non dobbiamo dimenticare che Inter e Milan hanno condiviso San Siro negli ultimi 70 anni d'amore e d'accordo. Abbiamo una società comune "MiStadio" con cui facciamo scelte comuni. Avere uno stadio che viene usato di più è qualcosa di molto più sano. Un progetto di questa dimensione che implica 1 miliardo e 200 milioni d'investimento necessita di spalle grosse ed essere in due ci ha dato una forza finanziaria che da soli non si aveva".
Gazidis sull'eventuale partner: "Per il momento è presto per parlare del nome dello stadio. Siamo in una fase dove stiamo cercando un input per questo stadio. Abbiamo un progetto molto entusiasmante, una nuova luce, una luce guida per Milano e per il calcio italiano. Vogliamo portare i nostri due club nello spazio che gli appartiene. Vogliamo riportare anche il calcio italiano nel posto che compete. Se vediamo in giro per il mondo vediamo che i migliori club hanno fondamenta solide tra cui uno stadio di livello mondiale".
Antonello sulle tempistiche: "I tempi sono dettati dalla legge sugli stadi. Abbiamo depositato a Luglio lo studio di fattibilità e il 10 ottobre c'è la prima scadenza con la pubblica amministrazione. Siamo disposti a valutare tempistiche diverse ma i passi successivi sono scanditi dalla legge perchè l'ultima parola spetta sempre al Comune. Le due società pensano che questa sia la scelta migliore per città e tifosi. Un nuovo San Siro a San Siro, su questo dobbiamo lavorare per una conclusione comune. Se altre proposte, sempre a Milano, saranno messe sul tavolo le valuteremo".
Scaroni sul gradimento dei tifosi: "Sentiremo sicuramente la loro loro opinione, specie quella degli abbonati che sarà sicuramente richiesta e che sonderemo. Ci sono i cittadini, i residenti vogliamo avere delle risposte e dei riscontri".
Antonello sul muro delle memoria: "Ad oggi non siamo ancora ad un livello di dettaglio ma l'input che abbiamo dato agli architetti è quella di preservare la storia che sia un muro, un hall of fame, un museo ci sarà comunque attenzione a questa cosa"
Scaroni sul Masterplan: "Quello che è stato presentato oggi è un duplice progetti di stadio che sono già partiti. I masterplan hanno più consultazioni in corso, riguarda l'urbanistica e dovrà tener conto di tanti concetti di valorizzazione e nel tramandare la nostra storia"
Antonello sui due progetti: "Siamo in una fase preliminare, rispetto al progetto definitivo sono due idee. Nello sviluppo del progetto entreremo nel dettaglio. Sulle cubature abbiamo presentato uno studio di fattibilità che permette di poter costruire in deroga volumetrie addizionali affinchè il progetto possa essere sostenibile. La proposta sarà oggetto di discussione con l'Amministrazione e di confronto e valuteremo le scelte che ci saranno indicate. Se si scende al di sotto di certe cubature bisogna fare i calcoli per capire se diventa sostenibile il progetto"
Scaroni sul finanziamento: "Ci sarà sicuramente dell'equity e a un project financing con il club che può disporre di entrate certe quindi non sarà complicato"
Scaroni sul recupero del progetto di Boeri: "Dopo una selezione siamo arrivati a due progetti. Se dovessimo tornare indietro, vorrebbe dire ricominciare da capo. Boeri è un grande architetto ma i due progetti sono quelli di stamattina: Manica e Populous".
Scaroni sul vecchio San Siro: "Tutto quello che sarà costruito lì diventa di proprietà del Comune. Noi avremo una concessione che pensiamo di 90 anni ma dal punto di vista della proprietà diventa del Comune".
Antonello sull'asset del Comune: "Viene meno un asset, ma c'è un nuovo stadio a disposizione per il Comune"
Gazidis sul dibattito in corso: "Non vedo nessuno scontro in corso, vedo un dibattito molto costruttivo e mi aspetto che sarà così. Riteniamo di aver presentato progetti molto entusiasmanti anche per la cittadinanza e speriamo di convincere tutti a riguardo. Se si parla di calcio internazionale, abbiamo lanciato la prima Major League nel 1996 e dalla trasformazione siamo passati da stadi di 80.000 posti che non riuscivamo mai a riempire agli stadi dedicati al calcio, solo per il calcio e per la dimensione giusta per la nostra tifoseria.
Ci sono 20 stadi nuovi in USA e Canada che sono l'equivalente dei più belli stadi del mondo da 30-40.000 posti. Questa differenza ha creato le fondamenta del movimento calcistico con un futuro molto brillante. Il calcio inglese, che conosco da quando avevo 5 anni, era in fondo e aveva problemi disastrosi negli stadi per i tifosi, sicurezza, violenza, razzismo ed erano endemici del calcio inglese. Non perchè c'è stata chissà quale visione strategica, ma a un certo punto hanno cominciato a rinnovare e costruire nuovi stadi e si sono rivelati la base, le fondamenta dell'attuale Premier League, con tifosi in tutti il mondo.
Il calcio italiano deve affrontare il fatto che negli ultimi 20 anni è andato indietro mentre il resto è andato avanti. In tutti i più grandi campionati europei si costruiscono stadi. Da tifoso di calcio ho sempre pensato che San Siro meritasse tutto il rispetto di un'icona ma c'è un'altra cosa che merita rispetto e fiducia e cioè la storia di club come Milan e Inter. Creare un futuro in cui le nuove generazioni di tifosi possano ritrovare quell'entusiasmo che avevamo noi. Restare statici non rende omaggio alla storia e non trasmette qualcosa di valore alle nuove generazioni. Da amante del calcio prendo molto seriamente questa responsabilità. Le risposte sono chiarissime. Dobbiamo andare a giocare in uno stadio moderno che guardi verso il futuro e che rappresenti la nuova generazione di tifosi di Milan e Inter per tornare competitive. E' una fase necessaria, un passo indispensabile anche per i cittadini. I milanesi dovranno capire cosa vogliono per il loro futuro e dal mondo si guarderà questo stadio come una luce guida, vantaggio per la città e per i nostri club per costruire il futuro"
Scaroni sul nuovo stadio: "Pur avvicinandosi alle case, farà meno rumore perchè acusticamente chiuso. I residenti saranno contenti di una cosa che è meno impattante"
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