PSG-MILAN

Milan, i perché della sconfitta di Parigi: da Pioli ai giocatori in campo

Il Milan perde male contro il PSG e dà il via alla lista degli imputati: da Pioli ai giocatori in campo, ecco perché i rossoneri hanno perso

Perdere fa sempre male e assistere alla propria squadra inerme sul palcoscenico più prestigioso d'Europa fa male il doppio. Il Milan esce con le ossa rotte da Parigi, sia fisicamente che mentalmente si è rivelato inferiore ad un PSG che, diciamocelo, non sembra proprio un'armata invincibile. Anzi, i parigini hanno evidenziato tanti difetti, coperti dalle giocate di un campione assoluto come Kylian Mbappé. A maggior ragione, la sconfitta dei rossoneri pesa e fa riflettere: se perdi con questo PSG, come vorresti mai affrontare le vere big europee?

C'è l'allenatore

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Il derby è stato il campanellino, per usare un eufemismo, d'allarme, la sconfitta con la Juventus un ulteriore motivo di preoccupazione ed ora, dopo il PSG, facciamo la conta degli imputati. Si parte, ovviamente, da Stefano Pioli. Il tecnico rossonero rimane sempre il primo accusato, non perché i tifosi ce l'abbiano con lui ma perché si trova a vivere lo sfortunato destino dell'allenatore. Gli infortuni, un calendario complicato e un'idea di gioco difficile gli complicano la vita. Contro il PSG ci si aspettava un Milan attendista, che potesse lavorare sul principale difetto dei parigini, ovvero il contropiede. E invece, al Princes Park abbiamo rivisto una squadra che ha pressato alto e che ha lasciato degli spazi, purtroppo, fatali.

Ma ci sono anche i giocatori

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Dalla panchina passiamo al campo. Sul prato verde corrono i giocatori e non bisogna mai dimenticarlo. Pulisic ha tante colpe, così come Tomori, ma anche Thiaw e Krunic. Sarà lo stile di gioco, saranno le loro caratteristiche, ma sembra esserci il bisogno di trovare una quadra che possa far rendere meglio tutti, senza nessuno escluso. Il Milan è Leao-dipendente e, qualora il portoghese fosse in giornata storta, allora va da sé capire che anche i rossoneri lo saranno. Si è parlato molto della sfida fra Mbappé e Leao: il francese non solo l'ha vinta, ma ha anche dato una lezione chiara e importante alla stella del Milan.

Non serve prendere palla a centrocampo e superare tutti, non serve fare tre, quattro o cinque giochi di prestigio, serve essere decisivi. Non importa se le occasioni sono poche, se gli avversari ti triplicano ad ogni tocco, serve fare la differenza quando ce n'è bisogno. Mbappé, fino al primo gol, aveva fatto poco o nulla e poi, alla prima occasione buona, ha segnato. Così fanno i campioni e così deve fare anche Leao. LEGGI ANCHE: Milan, l'esito degli esami per Jovic e il rientro di Okafor >>>



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