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Tantissimo Milan oggi sulle pagine de "Il Corriere della Sera" e in particolare c'è spazio per il giovane Gigi Donnarumma, protagonista di una lunghissima intervista dove si è parlato soprattutto della sua prima esperienza in Serie A, contro il Sassuolo: "Il giorno prima il mister mi ha chiamato nello spogliatoio e mi ha fatto un discorso. Mi sono emozionato, non l’avevo capito. Ho chiamato i miei, si sono subito organizzati per venire da Castellammare a vedermi".
Le emozioni: "L’emozione c’è, ma la tengo per me, non deve trasparire. Il tragitto in pullman è sempre emozionante, anche quando non gioco. Qualche anno fa, guardavo io da giù la squadra che passava. Il consiglio di Diego Lopez e Abbiati? Di stare tranquillo e fare quello che so fare".
La pressione: "A San Siro ammetto che si sente un po’... ma la pressione è qualcosa che riesco a gestire tranquillamente. Dormo la sera prima della partita? Sì certo. Faccio anche il riposino al pomeriggio se giochiamo alla sera. La fama? La prima cosa a cui devo pensare è lavorare, poi se dovrò fare qualche intervista la farò. Firmare autografi o fare qualche foto mi fa solo piacere".
Il paragone con Buffon: Viviamo giorno per giorno e pensiamo a conquistare un posto la domenica, va. Affrontarlo è una motivazione in più? Sicuramente! A questo punto però sogno anche di vincere, magari senza subire gol. Tanti bruciati dall'etichetta dell'erede di Buffon? Un pochino ci penso (ride)... In realtà mi fa piacere. I suoi 20 anni di carriera? Glieli faranno tutti, ma mi aggiungo ai complimenti per la sua grande carriera".
La scelta del Milan e il rifiuto all'Inter: "Sì, ma poi ho scelto io, un po’ perché mio fratello aveva giocato qui e un po’ perché sono sempre stato milanista. Berlusconi? Parla con tutti, a me ha fatto i complimenti".
Per chiudere, le frasi su Facebook: "Non me le ricordavo neanche. Naturalmente mi scuso, non volevo offendere nessuno, sono cose che scrivi a 13 anni, da tifoso"
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