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RASSEGNA MILAN – Donnarumma: “Io erede di Buffon? Mi fa piacere”

Edoardo Lavezzari

Gigio Donnarumma si è già preso il Milan. Il portiere del Milan si racconta in questa lunga intervista, dalle emozioni dell'esordio al paragone con Buffon

Tantissimo Milan oggi sulle pagine de "Il Corriere della Sera" e in particolare c'è spazio per il giovane Gigi Donnarumma, protagonista di una lunghissima intervista dove si è parlato soprattutto della sua prima esperienza in Serie A, contro il Sassuolo: "Il giorno prima il mister mi ha chiamato nello spogliatoio e mi ha fatto un discorso. Mi sono emozionato, non l’avevo capito. Ho chiamato i miei, si sono subito organizzati per venire da Castellammare a vedermi".

Le emozioni: "L’emozione c’è, ma la tengo per me, non deve trasparire. Il tragitto in pullman è sempre emozionante, anche quando non gioco. Qualche anno fa, guardavo io da giù la squadra che passava. Il consiglio di Diego Lopez e Abbiati? Di stare tranquillo e fare quello che so fare".

La pressione: "A San Siro ammetto che si sente un po’... ma la pressione è qualcosa che riesco a gestire tranquillamente. Dormo la sera prima della partita? Sì certo. Faccio anche il riposino al pomeriggio se giochiamo alla sera. La fama? La prima cosa a cui devo pensare è lavorare, poi se dovrò fare qualche intervista la farò. Firmare autografi o fare qualche foto mi fa solo piacere".

Il paragone con Buffon: Viviamo giorno per giorno e pensiamo a conquistare un posto la domenica, va. Affrontarlo è una motivazione in più? Sicuramente! A questo punto però sogno anche di vincere, magari senza subire gol. Tanti bruciati dall'etichetta dell'erede di Buffon? Un pochino ci penso (ride)... In realtà mi fa piacere. I suoi 20 anni di carriera? Glieli faranno tutti, ma mi aggiungo ai complimenti per la sua grande carriera".

La scelta del Milan e il rifiuto all'Inter: "Sì, ma poi ho scelto io, un po’ perché mio fratello aveva giocato qui e un po’ perché sono sempre stato milanista. Berlusconi? Parla con tutti, a me ha fatto i complimenti".

Per chiudere, le frasi su Facebook: "Non me le ricordavo neanche. Naturalmente mi scuso, non volevo offendere nessuno, sono cose che scrivi a 13 anni, da tifoso"