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Casa Milan (credits: GETTY Images)
L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport - all'indomani dell'insdiamento ufficiale di Elliott come nuovo proprietario del Milan - traccia un disegno del fondo americano, attraverso cinque punti.
1) Capitolo patrimonio: la disponibilità del fondo è di 35 miliardi di dollari (30 miliardi di euro). Questi soldi sono in gestione del fondo e l'elenco degli investitori si allunga ogni volta che Singer decide di allargare il cerchio.
2) Come investe il fondo? Elliott diversifica, tenendo l'interesse per situazioni di crisi o gestione inefficiente. Tra le aziende principali, ecco Telecom, Hyundai, Adecco e Samsung. Il discorso si può però anche estendere agli stati, come Perù e Argentina.
3) Spesso il fondo è protagonista di causa in tribunale: a volte i giudizi durano anche 15 anni, come nel caso dei bond argentini, in cui alla fine Elliott ha comunque avuto ragione.
4) La proprietà è chiara, il patrimonio è rintracciabile e la fama è internazionale. L'unico dubbio riguarda la gestione sportiva: non è il campo preferito del fondo, anche se Paul Singer e il figlio Gordon conoscono il calcio grazie al loro tifo appassionato per l'Arsenal.
5) L'avventura con il Milan sarà l'occasione, per Elliott, per dimostrare di non essere solo un fondo speculativo: nel piano triennale l'obiettivo è la valorizzazione del club e del brand, attraverso politiche di marketing.
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