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Milan a Fonseca e non a Conte: Ibrahimovic ha fatto chiarezza con i tifosi

AC Milan Fonseca Conte Ibrahimovic
Il Milan ha affidato la propria panchina a Paulo Fonseca, nonostante i tifosi volessero Antonio Conte: Zlatan Ibrahimovic ha spiegato perché
Daniele Triolo Redattore 

'Tuttosport' oggi in edicola ha fatto il resoconto della conferenza stampa di Zlatan Ibrahimovic, consulente di RedBird e Gerry Cardinale per il Milan, andata in scena ieri a Milanello. Un appuntamento che aspettavano tutti, come nel 2020, quando Ibra tornò dagli Stati Uniti d'America per risollevare il Milan in campo: ora dovrà riuscirci da manager.

Ibrahimovic, davanti a 70 giornalisti, ha indicato la direzione che dovrà prendere il Milan nel prossimo futuro. A cominciare al nome del nuovo allenatore, Paulo Fonseca. Perché lui e non Antonio Conte? "Al Milan serve un allenatore, non un manager. Di Conte non ne abbiamo discusso perché con i criteri che avevamo, non era quello che cercavamo, il suo nome non è uscito".


Milan, Fonseca allenatore e Conte bocciato: le parole di Ibrahimovic

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Ibrahimovic ha spiegato come il Milan "non sia un podcast o un talk show", motivo per cui preferisce lavorare in silenzio e lanciato tanti messaggi importanti. Ha detto che vedere l'Inter vincere lo Scudetto lo ha caricato, ha spiegato ai tifosi come il progetto rossonero sia degno di fiducia ("Il futuro è brillante: finché io sono qua, farò tutto per vincere") ed è tornato, nei dettagli, sulla scelta di Fonseca allenatore.

"Mettendo insieme tutti i fattori che ci servivano, è uscito il suo profilo, quello che si adattava meglio alle nostre necessità. Di Fonseca ci hanno convinto la sua ambizione, la sua voglia di lavorare, di fare bene. Per noi lui è un tecnico top, sennò non era un profilo da Milan. Ai tifosi dico che arriva qualcosa di nuovo a 'San Siro', un'idea di calcio dominante, offensiva, ma con equilibrio difensivo. Ci sarà un’altra energia. Fonseca sarà importante anche per l'Under 23 perché un allenatore che dà chance e responsabilità ai giovani e noi avremo una rosa più giovane dopo gli addii di Simon Kjær e Olivier Giroud».

Ibra ha anche parlato di Joshua Zirkzee: "C'è una lista di attaccanti perché bisogna capire cosa è meglio per il club, la squadra e Fonseca. Zirkzee è forte, non è un segreto, ha potenzialità. Però anche se uno è forte, voglio vederlo in faccia e capire se è pronto per giocare nel Milan e in uno stadio come 'San Siro'. Le commissioni alte? Nelle trattative ognuno chiede, vuole, crea situazioni per mettere sotto pressione un club, ma la trattativa deve essere ok per noi, non solo per l'altra parte. Qua non facciamo beneficienza".

"Maignan, Theo e Leão restano. Camarda? Dobbiamo proteggerlo"

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Ma anche dei big del Milan: "Mike Maignan, Theo Hernández e Rafael Leão restano qua perché sono giocatori fra i più forti al mondo nel loro ruolo. Hanno un contratto e sono felici. Il rinnovo dei primi due? Tutto è possibile, il lavoro di questi anni. di RedBird ci dà la possibilità di fare di più senza andare in difficoltà economicamente». Una 'coccola' di Ibra anche a Francesco Camarda.

«Io alla sua età non avevo il suo talento, è giovane e dobbiamo proteggerlo. Ci sono però troppi ragazzi della Primavera che toccano presto la prima squadra, pensano di essere arrivati e invece devono ancora iniziare. Come Camarda. Un club come il Milan deve avere un settore giovanile forte e creare profili che arrivino in prima squadra. Oggi succede troppo poco e l’Under 23 servirà anche a questo». LEGGI ANCHECalciomercato Milan – Attaccante, emerge anche la pista Omorodion >>>

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