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Milan, perché Fonseca? La risposta di Ibrahimovic ha spiazzato tutti

AC Milan Ibrahimovic Fonseca
Paulo Fonseca è il nuovo allenatore del Milan: lo ha comunicato Zlatan Ibrahimovic in conferenza stampa ieri a Milanello. Le sue parole
Daniele Triolo Redattore 

Il 'Corriere della Sera' oggi in edicola ha parlato della conferenza stampa di ieri a Milanello, quella con cui Zlatan Ibrahimovic ha annunciato Paulo Fonseca come nuovo allenatore del Milan, incentrandosi, in particolare, su come lo svedese abbia condotto le danze nell'evento.

È sembrato l'Ibrahimovic di sempre, ha sottolineato il quotidiano generalista, con 'pillole dell'antico spaccone' («Al Milan non si vince, si fa la storia»), ma senza andare sopra le righe. Il manifesto dell'era RedBird, del quale oggi è consulente per il club rossonero: dedito alla causa e garante del progetto del fondo statunitense di Gerry Cardinale per il Diavolo.


Non è un caso che il Milan abbia deciso di affidare proprio a Ibrahimovic l'annuncio di Fonseca allenatore in un ambiente freddo, con i tifosi che sognavano Antonio Conte. «Fonseca è l’uomo giusto, abbiamo studiato come gioca e come prepara le partite, fa crescere i giovani, vedremo qualcosa di nuovo», ha spiegato Zlatan, alle sue prime dichiarazioni pubbliche da quando - dicembre 2023 - è tornato nella galassia rossonera.

Fonseca allenatore del Milan, Ibrahimovic lo promuove a pieni voti

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«Non siamo un podcast o un talk show, si lavora in silenzio», ha però sentenziato Ibra che, ai tifosi, ha voluto lanciare un messaggio importante sull'annata appena trascorsa: «Neanche noi siamo soddisfatti ma si fanno valutazioni, non si butta tutto. Siamo tornati in alto, vogliamo vincere alla nostra maniera, spendendo in modo smart, abbiamo un piano a lungo termine».

Chi si aspettava, dunque, la 'Zlatan Supremacy' per anni ammirata in campo, è rimasto deluso. Ibrahimovic, in questa sua nuova veste, è parte integrante del gruppo di lavoro rossonero: Geoffrey Moncada propone, lui e Giorgio Furlani approvano, a Cardinale spetta la scelta finale.

«Non è un one man show — ha spiegato Ibrahimovic —, qui nessuno ha obiettivi personali. Spesso molti ex giocatori che diventano dirigenti pensano di sapere già tutto, io no, parto da zero, ho tanto da imparare ma anche tanto da dare». Ibrahimovic è stato molto chiaro sullo spiegare, ai cronisti presenti a Milanello ma anche ai milioni di tifosi del Milan a casa, perché sia stato scelto Fonseca e non Conte per la panchina.

"Conte? Non avrebbe cambiato undici giocatori, però ..."

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«Vogliamo che Fonseca porti la sua identità, un gioco dominante. Conte? Non è mai stato tra i nostri profili, con tutto il rispetto cercavamo altro. Non dico che avrebbe cambiato undici giocatori quello no, però ...». Una frase che conferma come, con tutta probabilità, il ricorso a una figura come il tecnico salentino avrebbe di fatto portato allo stravolgimento dell'attuale organico.

Chiosa di Ibrahimovic, alla sua prima conferenza ufficiale da uomo RedBird per il Milan, sul mercato. In merito alla trattativa per Joshua Zirkzee ha detto: «È molto bravo, ma abbiamo una lista di nomi. Bisogna fare il bene del club, non si fa beneficenza», in riferimento alle commissioni chieste dal suo agente, Kia Joorabchian.

E sui big: «Grazie ai conti sani non dobbiamo vendere nessuno per comprare: Mike Maignan, Theo Hernández e anche Rafael Leão restano. The future is bright». LEGGI ANCHECalciomercato – No Zirkzee? No problem! Il Milan ha cinque alternative >>>

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