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Altalena rossonera: i 238 giorni che cambiarono il Milan

Dall'ingaggio di Marco Giampaolo al licenziamento di Zvonimir Boban, tra cambi in panchina e dissapori in dirigenza, altra stagione strana per il Milan

Daniele Triolo

"NEWS MILAN - 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, parlando di Milan, ha spiegato come bastino gli ultimi 238 giorni, senza dover necessariamente estendersi all'intera gestione del fondo Elliott Management Corporation, per capire quanto i rossoneri siano 'frenetici ed instabili'.

"Dall'8 luglio 2019 ad oggi, infatti, sono cambiati allenatore, giocatori e, adesso, con l'imminente licenziamento di Zvonimir Boban, anche dirigenti. L'obiettivo del club di Via Aldo Rossi dovrebbe essere quello di ricostruire e, invece, si registrano cedimenti continui del Milan, in campo e fuori.

"Marco Giampaolo, scelto da Paolo Maldini ed accettato anche da Boban, si presentò dicendo di volere un Milan "a testa alta e che giochi a calcio", professando di voler vedere qualità nel gioco e negli interpreti. Primo crollo ad Udine, il 25 agosto, 0-1 per un gol di Rodrigo Becão, con Giampaolo che, a fine match, sconfessò il proprio progetto tecnico chiedendo tempo. Già con quella partita, però, la società divenne fredda nei confronti di Giampaolo.

"Dopo appena 7 partite, e 4 sconfitte, l'8 ottobre, approfittando della sosta del campionato, Giampaolo venne esonerato. Dopo i tanti contatti con Luciano Spalletti, alla fine la scelta del nuovo tecnico ricadde su Stefano Pioli, tecnico meno 'esuberante', ma più solido. Le crepe, però, sono altrettanto evidenti: 0-5 contro l'Atalanta, 2-4 nel derby dopo essere stati avanti di due gol. Ogni volta che il Milan di Pioli sembra rialzarsi, arriva il risultato che mitiga gli entusiasmi.

"Il 2020, certamente, meglio del 2019, anche grazie all'arrivo di Zlatan Ibrahimovic, ma l'ultimo pareggio contro la Fiorentina, anche per via dei tanti errori arbitrali, ha allontanato le possibilità di una rincorsa Champions per il Milan. "Siamo troppo giovani e sotto pressione soffriamo", le parole di Maldini che, di fatto, ha riaperto lo scontro originale tra i dirigenti 'italiani', che cercavano una squadra di qualità, con giocatori già affermati, e la proprietà, che preferisce puntare su giovani di potenzialità.

"Lo scorso mese di gennaio il fondo Elliott ha dato l'ok per il ritorno di Ibrahimovic e per gli arrivi di Asmir Begovic e Simon Kjaer che, per ora, non sono bastati a riportare il Diavolo nelle prime posizioni. Non c'è riuscito, per adesso, neanche Ibrahimovic, che, alla luce delle frizioni in società, è tornato ad avere un futuro incerto. A questo proposito, ecco le ultime news di calciomercato sullo svedese: continua a leggere >>>

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