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Carlo Ancelotti e Leonardo all'epoca del PSG (credits: GETTY Images)
In casa Milan lo conoscono bene, Carlo Ancelotti. Ha trascorso otto anni in panchina e cinque in campo. Sarà per sempre legato ai colori rossoneri. Con il Milan è diventato grande. Ora è probabilmente il miglior allenatore del mondo e anche a Napoli stanno imparando a conoscerlo. Con la sua calma, il suo essere leader silenzioso senza scomporsi mai troppo. Solo un sopracciglio per far capire il suo stato d'animo. La partita di sabato sera non sarà come le altre per lui. Ma non solo perché ritrova il suo Milan, ma anche perchè incrocia di nuovo Leonardo. E sarebbe bello vedere cosa succederà quando i due si vedranno negli spogliatoi, se si vedranno...
Perché Leonardo non è stato solo per un breve periodo un giocatore di Ancelotti al Milan. I due si sono ritrovati anche al Paris Saint-Germain e il rapporto non è stato proprio idilliaco. Forse il tempo ha rattoppato quelle ferite o forse i due non hanno più ricucito il rapporto. Però nella memoria di Ancelotti resterà sempre un fotogramma, scrive il Corriere dello Sport. Quello che l'allenatore ha raccontato nel suo terzo libro.
All'ombra della Storia, con la maiuscola, che si respirerà sabato sera negli incontri tra Ancelotti, Paolo Maldini (ieri a Milanello), Andriy Shevchenko e Gennaro Gattuso ci sarà anche questa piccola vicenda da affrontare. Ecco cosa racconta Ancelotti nel suo libro: "Perdemmo con il Nizza, ma eravamo secondi in campionato e già qualificati agli ottavi di Champions con un turno di anticipo. Dovevamo giocare l'ultimo match contro il Porto, vennero da me il Presidente del PSG e Leonardo e mi dissero: 'se non vinciamo lei è esonerato'. Tornarono alla vigilia e me lo ripeterono. Leonardo era mio amico, o almeno così avevo creduto, eppure non mi diede nessuna vera spiegazione".
Così, sarà proprio Ancelotti il vero protagonista della partita di sabato sera al San Paolo. È così perchè in rossonero ha vinto tanto e tutto. Non può essere altrimenti. Dietro le luci, però, ci sono sempre le ombre. Può essere che tutto si sia chiarito, può essere che nulla sia cambiato o che i due si chiariscano proprio sul campo. Forse non è il caso di trasformare una partita in una sfida personale, o forse sì. Di certo nei 90 minuti conterà solo il pallone e per tutto il tempo Ancelotti resterà calmo e leader. Della rimpatriata ha parlato anche Mauro Tassotti, clicca qui per leggere la sua intervista!
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