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ATALANTA-MILAN
Ancora una brutta sconfitta per il Milan. La squadra di Pioli crolla a Bergamo. Il tacco di Muriel condanna il Diavolo a un capitombolo alla fine dei conti meritato. Sono tanti i commenti nel post partita. Su 'La Gazzetta dello Sport' presente il classico commento sulla gara. Ne ha parlato il giornalista Sebastiano Vernazza. Ecco il suo parere.
"L’identità è una cosa seria. Non la si può cambiare troppe volte, altrimenti ci si confonde. Il Milan aveva vinto contro Fiorentina e Frosinone perché aveva scelto la via del pragmatismo, del risultato da anteporre alle ambizioni di bel gioco. Nell’emergenza, tra infortuni e squalifiche, ci era parsa una scelta logica, dettata da un realismo sano, auto-protettivo. Ieri a Bergamo, Stefano Pioli ha impiegato un tempo per rinverdire le sue mire di allenatore che persegue un certo stile. Lo ha fatto a Bergamo, a casa dell’Atalanta, una squadra di un’aggressività ai limiti della ferocia. Pioli si è corretto e nella ripresa il Milan si è rimesso in carreggiata, ma al 98’, in 10 per l’espulsione di Calabria, è stato punito da un colpo di tacco di Muriel ovvero da una giocata, l’antitesi del gioco. Una beffa. La sconfitta scaraventa il Milan a meno nove dalla cima. L’Inter capolista è sempre più lontana, in fondo allo stradone. Meglio concentrarsi sulla difesa del terzo e quarto posto, piazzamenti utili per la qualificazione Champions". LEGGI ANCHE: Milan, Pioli con i se e i ma non si vince. Troppi alibi e giustificazioni
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