Bologna-Milan, gara valida per la nona giornata di Serie A 2024-25 è stata rinviata. I rossoneri sarebbero furiosi: ecco la situazione
Bologna-Milan è stata rinviata ufficialmente ieri. Come riporta 'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina, la sfida allo stadio 'Dall'Ara' dovrebbe giocarsi a febbraio 2025, anche se la data definitiva ancora non c'è. La decisione è diventata ufficiale dopo l’ultimo consiglio di Lega di ieri. «La Lega Serie A prende atto dell’Ordinanza del Sindaco di Bologna n. 761919/2024, che non consente la disputa neanche a porte chiuse della partita, rinviandola a data da destinarsi». L’Ordinanza del Sindaco di Bologna Lepore recitava così: «in una delle aree più critiche della città circa 35mila persone con conseguenti problemi di ordine pubblico per la presenza della tifoseria e la chiusura del traffico in tutta la zona circostante sin dal primo pomeriggio e fino alla notte… tutto ciò creerebbe notevoli difficoltà alle operazioni in corso e aggraverebbe il contesto in cui già si trova quella zona, creando rischi per l’incolumità e la sicurezza delle persone».
Milan furioso: campionato manomesso. Quando si recupera la gara col Bologna?
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A quel punto, continua la rosea, si è parlato di gara a porte chiuse o in un altro stadio, anche se il Bologna si sarebbe imposto e messo contro alla prima opzione. Per il nuovo stadio non ci sarebbero stati i tempi tecnici. Il Milan è allibito, furioso. Per il club il responsabile di una scelta che appare senza logica, è Lepore. Giocare a porte chiuse avrebbe risolto il problema. Per i rossoneri anche la Lega avrebbe potuto fare di più, per esempio affrettarsi a convocare un Consiglio urgente e indicare già giovedì sera uno stadio che avrebbe potuto accogliere le squadre. Di fatto ce n’era uno solo in cui poter giocare: Empoli. Rinviare la decisione al pomeriggio di ieri ha allungato i tempi che sono diventati impossibili: per il Milan il campionato sarebbe stato manomesso. Il Bologna, scrive la rosea, sarebbe soddisfatto della decisione. La Lega aveva ipotizzato anche una donazione alla popolazione alluvionata, in sostituzione del 50% ricavato dal botteghino. Un’idea che non sarebbe stata approfondita.