'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha spiegato come Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor di RedBird e Gerry Cardinale per il club rossonero, sia sceso nello spogliatoio del 'Tardini', al termine di Parma-Milan di sabato scorso, per un confronto con la squadra dopo una sconfitta tanto meritata quanto sorprendente.
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Milan, Fonseca già a un bivio? La strigliata di Ibra e l’ultimo colpo
Parole, non urla. Parole decise, senza alzare troppo i toni. Ma il discorso di Ibra, per la 'rosea', è stato comunque molto chiaro, che può essere riassunto in: "La qualità c'è, la squadra è al completo: ora dovete essere motivati". Concetti che Zlatan aveva già spiegato pubblicamente. Per Ibrahimovic il gruppo del Milan è all'altezza e ha guadagnato in personalità: dal mercato potranno arrivare soltanto eventuali rifiniture.
Il problema principale del Milan - secondo Ibrahimovic - è principalmente una questione di testa. È quello il punto in cui, dopo Parma-Milan, lo svedese ha insistito di più. Per i milanisti e per Zlatan giocare nel Milan deve essere vanto e orgoglio: sbagliare atteggiamento è inaccettabile.
'La Gazzetta dello Sport' ha evidenziato come il non aver alzato i toni del confronto non significa che Zlatan sia stato comprensivo con la squadra o che abbia giustificato la brutta prestazione di Parma. Ibra è stato schietto così come lo era stato l'allenatore Paulo Fonseca, che alla squadra aveva espresso le stesse identiche perplessità manifestate in pubblico.
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