Quello per il Milan è un tifo forsennato, da sempre. La storia è partita come una di quelle a lieto fine: arriva nel Milan a 7 anni, foto con Zlatan Ibrahimovic a 12, esordio a 16 e cori in Curva Sud con i tifosi. Sulla coscia ha anche il tatuaggio della Curva, un "Bandito" vero. Infine la firma e la benedizione di Marco Van Basten, non uno qualsiasi. Manca solo il lieto fine: Camarda diventa bandiera e alza una coppa dalle grandi orecchie da capitano. Ora però viene il bello e il difficile: gestire la fama e le scelte. Per ora giocherà con il Milan Futuro, ma sarà spesso anche in prima squadra, a sensazione.
Si allenerà dunque a Milanello, a distanza di 50 metri dalla prima squadra. Pochi, ma tanti. Possono essere percorsi in pochi minuti o mai. Dipende dalle scelte. Dipende da lui. Può iniziare a percorrerli già adesso molto spesso. Non bisogna avere fretta, ma ci sono pari età che vincono gli Europei da protagonisti. Camarda, se se lo meriterà, dovrà giocare.
In ogni caso, già iniziare a giocare in Serie C di certo non è semplice. I difensori di una volta non ci sono più, ma restano comunque ossi duri. Si gioca da adulti e non più da ragazzini. Lo farà con continuità. E se dimostrerà di saper dominare anche giocatori più anziani, allora farà spesso capolino in prima squadra. In squadra già tutti lo conoscono, lo coccolano e lo aspettano. Consapevoli forse, anche loro, che potrebbe diventare una stella e aiutarli a vincere. LEGGI ANCHE: Pagelle Amichevole Rapid Vienna-Milan 1-1: Florenzi salvifico, il peggiore è…>>>
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