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Coppa Italia, con Perisic l’Inter vince: Juventus sconfitta

Juventus-Inter Coppa Italia News

Prima avanti l'Inter, poi la Juventus e infine di nuovo i nerazzurri nella finale di Coppa Italia di ieri sera. Ecco com'è andata.

Stefano Bressi

È stata una finale di Coppa Italia certamente entusiasmante, anche se il Milan purtroppo non è riuscito a giocarla. La cornice di pubblico era entusiasmante e lo spettacolo in campo è stato all'altezza. Partita non eccelsa tecnicamente, ma che ha regalato emozioni a ruota. Passata subito in vantaggio l'Inter, è stata raggiunta e superata dalla Juventus, che però ha subito nel finale il pareggio. Ai tempi supplementari doppietta di Ivan Perisic, croato classe 1989, decisiva. Finsice 4-2 per i nerazzurri, che vincono l'ottava Coppa Italia e replicano quanto già fatto in Supercoppa Italiana a gennaio contro i bianconeri. Ora si butterà sul campionato, scrive La Gazzetta dello Sport, certamente stanca, ma col morale a mille. Mai aveva battuto tre volte di fila la Juventus in una stagione a girone unico. Ha vinto probabilmente la squadra più forte tra le due, trascinata da Perisic e da Simone Inzaghi, bravo a gestire e che alla prima stagione nerazzurra porta a casa due trofei.

Non si può dire lo stesso di Massimiliano Allegri, allenatore bianconero che chiude la stagione con zero trofei. Erano 11 anni che non succedeva in casa Juventus: dato grave per una squadra in cui vincere è l'unica cosa che conta. Anche ieri squadra senza gioco e senza coraggio, che ha raddrizzato la partita quando l'infortunio di Danilo, brasiliano classe 1991, ha portato all'inserimento di Alvaro Morata, spagnolo classe 1992. Con l'Inter però già avanti di un gol. I bianconeri sono riusciti a ribaltarla in avvio di riprese anche grazie a degli errori madornali della difesa interista. Una volta avanti, Allegri ha inserito di nuovo un difensore per un esterno, tornando allo schieramento inziale e favorendo il ritorno nerazzurro. Senza gioco e senza identità non si vince e la Juventus del futuro non promette bene.

Per quanto riguarda la cronaca della partita, i nerazzurri come detto sono passati subito in vantaggio con Nicolò Barella: il classe 1997 si è accentrato palla al piede dalla sinistra e ha insaccato con un tiro a giro sotto l'incrocio. I bianconeri non reagiscono: aspettano e controllano anche in svantaggio. Per l'Inter sembra tutto facile, tanto che i nerazzurri si gongolano nel palleggio e si ritirano. Un errore, perché regala campo alla Juventus, che avrebbe fatto fatica a conquistarlo. Intorno alla mezzora, infatti, arrivano tre occasioni per la Juventus, che sfiora il pari. Poi l'Inter torna in controllo e finisce il primo tempo con meno ansie.

L'inizio ripresa è ancora con l'Inter rintanata e la Juventus che prova a spingere. Dopo pochi minuti arriva il pareggio con Morata, che sfiora quanto basta un diagonale e sorprende il portiere nerazzurro. La reazione dell'Inter è isterica, tanto da farsi sorprendere in contropiede due minuti dopo, per il raddoppio di Dusan Vlahovic, serbo classe 2000. L'attacco juventino funziona, ma Allegri cambia. Quello dell'Inter non funziona e allora Inzaghi cambia.

Nel finale l'Inter attacca a testa bassa e sul finale viene fischiato un calcio di rigore ai nerazzurri molto dubbio. Sul dischetto si porta Hakan Calhanoglu, turco classe 1994 che non sbaglia calciando perfettamente. Si va ai supplementari. In avvio, altro rigore per l'Inter: stavolta va Perisic che calcia altrettanto bene e completa il controsorpasso. Allegri perde le staffe e viene espulso. In tutto questo sorridono i milanisti che hanno visto ciò che volevano: 120' di agonismo. In ogni caso, i milanesi sorridono: Milano quest'anno ha vinto tutto. Intanto c'è un nome importante per l'attacco nel mirino >>>

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