Pianeta Milan
I migliori video scelti dal nostro canale

NEWS MILAN

Crisi Milan, tutti gli alibi di Pioli nella caduta libera dei rossoneri

Stefano Pioli AC Milan
Il Milan di Stefano Pioli è in crisi e perde di continuo. Ma è tutta colpa dell'allenatore? Vediamo perché non sarebbe effettivamente così

Daniele Triolo

'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha parlato di Stefano Pioli, allenatore del Milan, al centro delle discussioni, delle critiche e delle polemiche per il momento nero che sta vivendo la sua squadra. I rossoneri sono in caduta libera, hanno perso la quarta partita consecutiva (due di queste sono derby contro l'Inter) e sui social i tifosi che lo osannavano fino a qualche mese fa ora lo fanno a pezzi. Pioli, però, è ancora convinto di raddrizzare la situazione: non molla e il Milan lo ha confermato. Ma le colpe di questo periodo orribile del Diavolo sono tutte di Pioli? Vediamo, con la 'rosea', perché non sarebbe proprio così.

Mercato flop e l'effetto pancia piena

—  

Pioli avrà le sue colpe nel periodo nero del Milan, senza dubbio. Ma c'è anche chi ha sbagliato di più, come la società. Il calciomercato estivo post-Scudetto, infatti, si è rivelato fallimentare. Ha indebolito la squadra anziché rinforzarla. Il Diavolo ha chiuso la campagna acquisti estiva con un saldo in rosso di 40 milioni di euro, mentre il Napoli, che vola a 18 punti di distanza in classifica, è in attivo di 11. A Milanello, ha commentato il quotidiano sportivo nazionale, sono arrivati 7 calciatori nuovi, di cui 2 in prestito. I dirigenti rossoneri, Paolo Maldini e Frederic Massara, hanno investito quasi tutto il budget (35 milioni di euro bonus inclusi) su Charles De Ketelaere, che fa presenza fissa in panchina anche perché non è mai sbocciato. Male lui, malissimo Divock Origi. Il Milan, con lui, ha tentato una scommessa alla Olivier Giroud, ma l'ha persa. L'uscita di Franck Kessié pesa: non è stato sostituito a un elemento all'altezza. Inoltre, l'effetto pancia piena si è fatto sentire. Gli eroi dello Scudetto, da Davide Calabria a Fikayo Tomori, da Pierre Kalulu a Sandro Tonali, il calo generale è clamoroso. Sembrano tutti appagati.

Gli spremuti dai Mondiali in Qatar

—  

I Mondiali in Qatar hanno spremuto Theo Hernández e Olivier Giroud. Partiti riserve con Didier Deschamps, Commissario Tecnico della Francia, sono stati utilizzati per tutto il torneo. Hanno trascinato i 'Bleus', ma si sono fermati sul più bello, sconfitti in finale dall'Argentina. Theo sembra l'ombra di sé stesso, Giroud è tornato al gol - inutile - in Milan-Sassuolo 2-5 dopo tante gare all'asciutto. Chi ha vinto la Coppa del Mondo, invece, come Lautaro Martínez, è decollato in questa seconda parte di stagione con 7 gol, di cui 2 al Milan in finale di Supercoppa Italiana e in campionato.

I grandi assenti Maignan e Ibrahimovic

—  

Il Milan di Pioli, inoltre, ha dovuto finora gestire la stagione post Scudetto senza due totem fondamentali: Mike Maignan in porta e Zlatan Ibrahimovic in attacco. Al Diavolo in caduta libera mancano le sue parate, il suo senso del gioco e la sua leadership. Qui si torna, per la 'rosea', alle responsabilità dei dirigenti, che non hanno colmato il divario enorme tra il francese - assente da settembre - e il suo vice, Ciprian Tătărușanu. Neanche a gennaio. Devis Vásquez è una mossa in prospettiva, Marco Sportiello arriverà soltanto dal prossimo 1° luglio. Rimpiazzare uno come Ibra, invece, è impossibile. Può fare la differenza tanto in campo quanto anche soltanto negli spogliatoi o in panchina. L'anno scorso, inoltre, aveva già segnato 8 reti fino a questo punto della stagione. Mercato Milan, colpo a centrocampo con uno scambio: le ultime news >>>

tutte le notizie di