Bryan Cristante, centrocampista dell'Atalanta, è intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera per parlare del suo momento di forma. Il mediano azzurro ha parlato anche della sua esperienza in rossonero: dalle giovanili fino alla sua cessione nell'estate 2014, passando per l'esordio in Champions League. Ecco le sue parole sull'avventura a Milanello: "Il paragone a Berti e Stankovic? Sinceramente non li ho mai visti, sono troppo giovane. Ma in generale io non ho modelli e sto bene nei miei panni. Il riferimento a Redondo? No, non mi piaceva. Me l’hanno affibbiato a 15 anni al Milan. Ma io non sono un regista"
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Cristante: “Ibrahimovic? Mi diceva di star tranquillo”
Cristante parla anche del suo esordio a sedici anni, in Champions League, nella sfida contro il Viktoria Plzeň: "Mentre mi alzavo dalla panchina Ibrahimovic mi diceva: “Vai tranquillo”. Io non capivo nulla, ed è stato meglio così: testa libera e via. Quando a 18 ho esordito in campionato ormai ero un veterano".
Il calciatore orobico parla anche del suo trasferimento al Benfica: "Già, fin da piccolo mi parlavano di un grande futuro. Non so il perché della mia cessione, ma ho accettato volentieri: al Benfica è stata una grande esperienza. Fuori casa a 18 anni non hai scelta: devi svegliarti, disporti a imparare culture diverse in campo e fuori. In Portogallo sembra che vadano lenti, invece è un calcio molto intenso e fisico. Mi ha fatto bene".
Qualche parola anche sulle sue passioni, visto che il suo idolo è Kobe Bryant, tifosissimo rossonero: "Mi chiamo Bryan per Ferry, ma quella è la musica che piace ai miei. Io ascolto hip hop, amo l’America, portavo il 24 in onore di Kobe Bryant e seguo l’Nba. Quella vera però, niente Playstation".
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