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Paolo Maldini, direttore tecnico AC Milan
ULTIME MILAN - Era il lontano 20 gennaio 1985. Faceva freddo, era inverno, e Paolo Maldini faceva il suo esordio in campionato con la maglia del Milan. In panchina c'era un uomo esperto come Nils Liedholm, tecnico che certamente non aveva paura di sbagliare. Il presidente era Giussy Farina, i tempi vincenti con al vertice Silvio Berlusconi sarebbero iniziati da lì a breve, ma a Paolo poco importava. Lui era concentrato come lo è sempre stato davanti ad ogni pallone.
Emozionato, ma anche pronto a mettere sul terreno di gioco tutte le sue qualità. Perché Maldini era il ragazzo predestinato, atteso da tutti, proprio come magari lo sarà in futuro per suo figlio Daniel. Fu un esordio indimenticabile a soli 16 anni e 6 mesi. Cominciò a destra perché fu lui a chiederlo, ma da lì a poco venne messo a sinistra e non si spostò più da quella zona di competenza.
Fuori Battistini infortunato e dentro un ragazzino, con il Milan sotto a Udine per 1-0. Alla fine terminò 1-1 con Hateley che rispose al momentaneo vantaggio di Selvaggi. Da quel giorno sono passati 35 anni e ora Paolo torna a Udine da uomo, ma soprattutto da direttore dell'area tecnica rossonera. Un ruolo finalmente operativo come lui chiedeva da tempo. Ora non sarà più la spalla di Leonardo, ma avrà comunque al suo fianco un amico e un ex compagno di squadra come Zvonimir Boban.
Il progetto ambizioso affidato ai giovani partirà domenica e il Milan dovrà già dare la prima risposta. Ma Maldini lo sa, alle pressioni ci è abituato. La scelta del tecnico - Marco Giampaolo - è partita proprio da lui: una decisione che può incidere e non poco sul giudizio finale oltre che sul corso della stessa stagione. In tema di mercato Reina non andrà via: ecco le ultime>>>
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