RASSEGNA STAMPA

De Calò: “Pioli e Mourinho al capolinea. Milan-Roma non sarà banale”

Francesco Aliperta Redattore 
Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Alessandro De Calò ha parlato in vista del delicato match fra Milan e Roma

Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Alessandro De Calò ha parlato in vista del delicato match fra Milan e Roma: "Chi sarà il nemico, questa volta? José Mourinho non è mai riuscito a battere Stefano Pioli da quando è in Italia. Come raccontava Umberto avere un nemico è importante perché serve a definire l’identità di un gruppo o una moltitudine chiamata a superare l’ostacolo che ha davanti. E se il nemico non c’è bisogna costruirlo, lavorando sulla pancia della gente come fanno i populismi per mettersi in tasca il consenso senza filtri. In questa arte, Mourinho è un maestro. […] E il 'risultatismo' senza risultati sta mandando il giocattolo in tilt".

Il noto giornalista ha poi continuato: "L’ottavo posto in classifica è una delusione, l’ennesimo derby perduto (4 su 6) può essere il punto di svolta. Anche Pioli, avversario di domani a San Siro, è uno che si misura col tormento dei derby. Milano non è Roma, però il meccanismo per certi versi è simile. Pioli e Mourinho, in proporzioni e misure diverse, danno l’impressione di non imparare dagli errori nelle sconfitte rimediate con Inter e Lazio. Tutto si ripete".

"Chi cade perde la panchina"

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Ma non solo, poiché De Calò ha poi aggiunto: "Non c’è niente di banale, in questo Milan-Roma. Esattamente un anno fa, i rossoneri in vantaggio per 2-0 fino al minuto 87 si erano fatti rimontare da una Roma che sembrava spacciata. Il vizio di farsi rimontare si è rivisto negli ultimi tempi. È un passato che non passa, al di là della valanga di infortuni e del mercato sbagliato. È una squadra a tratti poderosa e debordante, ma inattendibile e inespressa un po’ come continua a essere la dimensione di Leao, il suo uomo migliore. Vero è che per Pioli e Mourinho la sfida di domani somiglia al gioco della torre. Chi cade male, potrebbe perdere subito la panchina".

Infine, l'editorialista della rosea ha concluso: "Non è del tutto chiaro quale sia la visione sportiva delle due proprietà statunitensi che in questo momento hanno in mano i destini di Milan e Roma. L’obiettivo di qualificazione Champions, l’Europa League da giocare e lo sfondo di un nuovo stadio da costruire, non possono liberare tutti. Vedremo. Intanto, stavolta, chi sarà il nemico da battere? Per Pioli e Mou, il nemico può essere la prospettiva precaria di un capolinea, l’età dell’incertezza che hanno davanti. Per questo forse, invece di sbranarsi, si accontenteranno semplicemente di non farsi del male". LEGGI ANCHE: Panchina Milan, Thiago Motta in pole: ecco quando arriverà la decisione >>>



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