"In fondo, piangere per eventuali torti subiti accomuna tutti perché è la miglior medicina per anestetizzare le delusioni. Fa nulla se poi resta sul terreno la sgradevole sensazione di uno scadente provincialismo da palazzinari. Questo siamo. Come nella truce polemica sull’incontro di pugilato fra Khelif e Carini. Disgustosa la strumentalizzazione politica che ha completamente polverizzato il punto della questione che è il seguente: un trans o un intersex non possono competere con una donna. Si tratta di semplice lealtà sportiva perché quando discutiamo di cromosomi o di testosterone non siamo più nelle normali differenze esistenti fra gli esseri umani".
"Ovvio che l’atleta algerina non abbia nessuna colpa così come altrettanto vero che la pugile campana sia stata condizionata dalla disparità del confronto. Senza queste basi di comprensione è inutile trasformare tutto in rissa da bar. Che ognuno dica la sua e amen con buona pace per lo sport che evidentemente non interessa minimamente". LEGGI ANCHE: Milan, Pulisic e la mossa di Fonseca, ma serve il mercato: il mediano...
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