"Un passo indietro da Madrid a Cagliari? Fa parte della crescita"
—Incomprensibile il passo indietro del Milan a Cagliari dopo i lustrini di Madrid? No, per Sacchi "rientra in un normale percorso di crescita". L'ex tecnico del Diavolo degli anni Ottanta e Novanta ha auspicato, poi, che Rafael Leão possa ritrovare la continuità di rendimento per arrivare al top ("Lo aspetto ai prossimi appuntamenti: lui ha tante qualità, dribbling e velocità negli spazi larghi, bisogna vedere se riuscirà a metterle sempre in mostra", ha detto del numero 10 milanista). Anche per la stabilità della panchina di Paulo Fonseca.
Tornato, naturalmente, dopo il 3-3 in Sardegna, sotto il fuoco delle critiche. "Lo accusano di non aver dato un assetto solido alla difesa: per quello che si è visto a Cagliari il rimprovero ci sta - ha spiegato Sacchi -. Però, e qui vado più in profondità, poniamoci una domanda: tutti i giocatori a disposizione di Fonseca sono stati scelti dall’allenatore oppure lui li ha “accettati” e adesso deve gestirli? Se, come credo, la seconda ipotesi è quella più vicina alla verità, l’errore sta nel modus operandi".
"Il club sceglie l'allenatore, poi l'allenatore sceglie i giocatori"
—Per l'ex allenatore del Milan, infatti, il club deve scegliere il tecnico e quest'ultimo deve occuparsi della scelte dei giocatori. "Questo è il percorso per arrivare lontano - ha chiosato l'Arrigo nazionale -. Silvio Berlusconi non mi ha mai imposto un giocatore che io non desideravo, e quando ci ha provato, ad esempio con l’argentino Claudio Borghi, ho detto chiaro e tondo che non lo volevo e lui ha capito". LEGGI ANCHE: Reijnders, rinnovo in arrivo: ma il Milan potrebbe perderlo per un semplice motivo >>>
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