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Sacchi: “Milan, mi hai deluso”. Poi ‘difende’ Fonseca e fulmina così Leao

AC Milan Sacchi
Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato dei rossoneri di Paulo Fonseca e del brutto momento che stanno vivendo in campionato
Daniele Triolo Redattore 

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan per quattro stagioni dal 1987 al 1991 e, successivamente, nel 1997, ha commentato il momento difficile dei rossoneri di Paulo Fonseca in esclusiva per 'La Gazzetta dello Sport'. Ecco, qui di seguito, l'intervento del 'Profeta di Fusignano' sulla squadra con cui, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, ha vinto 8 trofei tra Italia, Europa e Mondo.

Milan-Juventus, Sacchi: "I rossoneri mi hanno davvero deluso"

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"Ero a San Siro per vedere Milan-Juve, spinto soprattutto dalla curiosità di vedere dal vivo queste due squadre che ancora non si sono espresse al massimo, sul piano del gioco, né in campionato né in Champions League. Ebbene, sono stato spettatore di una partita grigia che più grigia non poteva essere: neanche un’emozione, neanche uno squillo. Ma, se i bianconeri avevano parecchie assenze e forse la loro prestazione sotto tono poteva essere giustificata, il Milan mi ha davvero deluso", ha esordito Sacchi.


"Ho detto a Baresi e Massaro che avrebbero fatto bella figura anche loro"

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"Sentire i fischi del pubblico rossonero, assolutamente comprensibili per il poco che si è visto, è stata una scossa, l’unica in una serata negativa. Avevo di fianco a me Franco Baresi e Daniele Massaro. Osservando il ritmo lento della partita, ho detto loro: «Se continuano così, potete giocare anche voi, e di sicuro fareste bella figura!», l'analisi di Sacchi sulla gara del Milan di Fonseca.

"Fonseca in difficoltà. Ma non è giusto criticare un collega"

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"In una simile situazione è facile addossare tutte le colpe all’allenatore - ha proseguito l'ex tecnico rossonero -. Sono onesto: non mi sembra giusto, da parte mia, criticare un collega. Fonseca l’avevo seguito nell’esperienza in Ucraina e mi aveva fatto una buona impressione. A Roma non ha incantato, ma fare bene in una piazza come quella giallorossa è complicato per chiunque, come dimostra il presente. In Francia, pur non meravigliando per la qualità del gioco, se l’è cavata. Ora, al Milan, è in difficoltà".

"I giocatori li ha scelti tutti lui? O gliel'hanno consegnati i dirigenti?"

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"Ma la domanda che ci si deve porre è la seguente: i giocatori che ha a disposizione li ha scelti tutti lui? Se sì, allora è responsabile. Se, invece, i dirigenti glieli hanno consegnati e gli hanno detto «Questi sono gli elementi, ora pensaci tu», le colpe vanno ripartite con la società - ha specificato Sacchi -. Questo Milan è vittima di troppi alti e bassi. La squadra, nel senso del gruppo, non c’è".

"Leão trascinatore? A volte buon giocatore, altre nemmeno lo noti"

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"Non si vede un gioco corale, collettivo - si può leggere ancora sulla 'rosea' -. I reparti non sono collegati tra di loro: i difensori non aiutano i centrocampisti e i centrocampisti non supportano gli attaccanti. Quando sento dire che Rafael Leão non trascina i compagni, mi chiedo: ma vogliamo capire che Leão non è un trascinatore, per una questione di temperamento? A volte, in certe partite, è un buon giocatore, altre volte nemmeno lo noti. È come quando si va a pescare: non sai mai se tornerai con il cestino vuoto o pieno".

"Ho paura che quest'estate le cose siano state fatte con superficialità"

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"La mia paura è che, quest’estate, le cose siano state fatte con un pizzico di superficialità - il parere dell'ex allenatore del Milan -. Siamo certi che i dirigenti volessero proprio Fonseca sulla panchina? Non lo so. In ogni caso, quello che sta producendo il Milan non è soddisfacente e i tifosi sono molto delusi. Qualcuno, esagerando in fiducia, mette ancora il Milan tra le possibili candidate allo Scudetto. Io sostengo che i rossoneri lo Scudetto se lo possono scordare".

"Scudetto? Più ragionevole concentrarsi sulla Champions League"

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"Ci sono troppe squadre davanti a loro e, soprattutto, queste squadre vanno a mille all’ora e hanno tutte un gioco e un’identità ben precisi - il commento del 'Profeta di Fusignano '. Difficile che al Milan possa riuscire una super-rimonta, anche perché parecchi sono i dettagli da sistemare per raggiungere un buon livello. Mi sembra più ragionevole concentrarsi sulla Champions League e cercare di fare più strada possibile in Europa: forse è una manifestazione più adatta ai rossoneri, come si potrebbe pensare dopo la splendida vittoria contro il Real Madrid. Però c’è tanto lavoro da fare".

"Questi giocatori vanno stimolati anche nell'orgoglio"

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"Non è possibile giocare contro la Juve in casa, davanti alla propria gente, e non fare nemmeno un tiro in porta: questi giocatori vanno stimolati anche nell’orgoglio - ha chiosato Sacchi sul Milan -. Non si può pensare che la colpa dei risultati poco soddisfacenti sia sempre dell’allenatore, perché altrimenti si concede un alibi a chi gioca. Il segreto del successo è: grande società, bravo tecnico e buoni giocatori che lo seguono e si butterebbero nel fuoco per lui. Ci sono, nel Milan di oggi, tutte queste componenti?". Ai posteri, eventualmente, l'ardua sentenza. LEGGI ANCHE: Slovan Bratislava-Milan con il dubbio Emerson Royal: le ultime news >>>

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