Scommesse, puntate di Tonali su Milan e Brescia
—Tonali, nel suo interrogatorio, ha ammesso le proprie responsabilità e di essere incappato nel reato sportivo di violazione del divieto di scommesse sul calcio. Difficile pronosticare l'entità della pena sportiva. Un patteggiamento, però, con le stesse modalità di Nicolò Fagioli (7 mesi di squalifica, 5 di 'prescrizioni alternative') non è però possibile.
È più probabile, ha sottolineato la 'rosea', che la squalifica vera e propria sia di un anno o poco più, magari con prescrizioni più robuste. Ma i tempi, come detto, saranno veloci. Ma cosa ha detto Tonali agli inquirenti? La sua sarebbe stata una confessione senza imprecisioni o mancanze.
All'interrogatorio da Chinè con il certificato per ludopatia
—Inoltre, la versione fornita al Pubblico Ministero di Torino, Manuela Pedrotta, combacia con quella rilasciata al Procuratore Federale, Giuseppe Chinè. Tonali ha ammesso di aver fatto scommesse, di aver giocato sul calcio e di aver giocato sul Milan, e probabilmente anche sul Brescia ai tempi in cui militava nel club biancazzurro.
Con puntate, però, sempre 'a vincere'. Così non fosse stato, si sarebbe subito aperto il capitolo dell'illecito sportivo. Ma il classe 2000 ha anche ammesso di non avere debiti di gioco in giro, così come si è vociferato. In ogni caso, ha evidenziato il quotidiano sportivo nazionale, il problema di Tonali non è nato ieri. Si è presentato, infatti, domenica scorsa all'interrogatorio con Chinè con la certificazione medica per ludopatia.
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