Pianeta Milan
I migliori video scelti dal nostro canale

GIOVANILI

Giovanili, gli esperti spiegano come rilanciare i vivai d’Italia

Demetrio Albertini AC Milan
Giovedì sera, a Milano, si è tenuta una discussione riguardante il futuro dei settori giovanili e del calcio giovanile in Italia.
Redazione PM

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, giovedì sera, a Milano presso la sede legale LCA, si è tenuta una discussione sul futuro dei settori giovanili e, soprattutto, del calcio giovanile in Italia. Erano presenti anche l'ex Milan Demetrio Albertini e gli ex Inter Christian Chivu ed Andrea Stramaccioni.

Le parole di Albertini, presidente del Settore Tecnico FIGC

—  

"Uno dei nostri principali obiettivi è stato quello di elevare la qualità dei dirigenti e degli allenatori. La scuola di Coverciano è sempre stata sinonimo di eccellenza, ma abbiamo subito lavorato per dei miglioramenti. Vogliamo concentrare l’attenzione su figure chiave, come i responsabili dei settori giovanili. E a proposito dei settori giovanili, vorrei condividere un dato: quando ero vicepresidente del Club Italia, solo il 5% dei giovani italiani Under 22 giocava in Serie A e B. In altre grandi nazioni calcistiche, in media, un giovane calciatore raggiunge le 100 presenze nei massimi campionati tra i 20 e i 22 anni, in circa tre stagioni. In Italia, invece, l'età si alza a 24 anni. Questo ritardo è legato al sistema. Oggi è fondamentale che un giovane inizi presto a fare esperienza, sia per sviluppo sportivo sia per valore economico. Spesso le plusvalenze sono criticate, ma sono una leva positiva per i bilanci dei club. Vogliamo riportare il settore giovanile al centro del nostro progetto come fucina di talenti per il futuro del calcio italiano e come strumento di sostenibilità economica".


Le parole di Chivu, che si formò all'Ajax come calciatore

—  

"All’Ajax non manca mai il coraggio di far giocare giovani. Si parla spesso di essere o non essere pronti, ma in realtà l’età non conta. Per l’Ajax, un giovane rappresenta una risorsa fondamentale per la sopravvivenza e il progresso della società. È un valore aggiunto, un elemento centrale per il loro modello. Per questo motivo, non hanno mai avuto paura di schierare in campo giocatori giovani. Il campionato olandese, però, è diverso da quello italiano. In Olanda, le partite davvero impegnative si contano sulle dita di una mano. Tuttavia, l’importanza di far giocare i giovani è cruciale per la loro crescita. In Italia, solo una piccola percentuale di Under 21 gioca a livello professionistico. All’estero, soprattutto all’Ajax, a 18 anni hanno già disputato oltre 100 gare in competizioni di livello. Questo è un aspetto che dovrebbe farci riflettere. È necessario comprendere quali siano gli obiettivi e le ambizioni di una società e cosa voglia costruire per il futuro. Questo tema, secondo me, merita ancora attenzione".

Le parole di Stramaccioni, ex allenatore delle giovanili dell'Inter

—  

"Ho avuto la fortuna di lavorare per due dei più importanti settori giovanili d’Italia: Roma ed Inter. Questi due settori giovanili hanno prodotto tantissimi giocatori che sono arrivati in Serie A. Se sono arrivato in A, lo devo al settore giovanile ed alla fiducia di Moratti. Ho avuto modo di girare molto all’estero e lì i giovani hanno una corsia preferenziale. Ma c’è anche un aspetto generazionale da considerare. Purtroppo il gioco vero, quello per strada, è stato sostituito da attività più sedentarie. Questo influisce inevitabilmente sulla formazione dei giovani calciatori. Il divario tra la Primavera e la Serie A è enorme. Squadre che ora hanno una seconda squadra dimostrano che far giocare i giovani in campionati competitivi su campi veri è una strada fondamentale. La battaglia per lo sviluppo delle seconde squadre è cruciale. Un dato che vorrei sottolineare è relativo alle nostre nazionali giovanili che sono campioni d’Europa in diverse categorie: gli allenatori sono sicuramente bravi, ed anche i giocatori lo sono. Eppure, i nostri spesso non trovano spazio in Serie A. Il problema è la preparazione. Il nostro compito deve essere quello di colmare il gap tra il settore giovanile e la Serie A". LEGGI ANCHE: Coppa Italia, tocca al Milan: Fonseca vuole emulare un suo illustre predecessore >>>

tutte le notizie di