Inchiesta FIGC sulle connessioni tra Inter, Milan e i rispettivi ultras
—Lo stesso vale per i loro dirigenti. I tesserati nominati nelle intercettazioni, ovvero Javier Zanetti, Simone Inzaghi, Hakan Çalhanoğlu per l'Inter, poi Davide Calabria per il Milan, sono stati infatti sì, interrogati, ma in qualità di persone informate sui fatti.
Il quadro cambia, però, per l'ordinamento sportivo. Che vieta espressamente rapporti con gli ultras. L'articolo 25 del Codice della Giustizia Sportiva tratta i rapporti tra le tifoserie organizzate e le società di calcio. Al comma 10 recita esplicitamente così. “Ai tesserati è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”. Ovviamente gli ultrà non sono “associazioni convenzionate”, quindi ogni contatto con loro è vietato e punito.
Per Çalhanoğlu e Calabria forte rischio squalifica. Multe per i club
—In tal senso, Çalhanoğlu, che ha ammesso i rapporti con i capi della Curva Nord, tra cui Marco Ferdico, sottolineando come questi fossero tenuti contro la volontà dell'Inter, rischierebbe una multa e 2-3 giornate di squalifica. Idem Calabria, che ha incontrato Luca Lucci, capo della Curva Sud del Milan, per parlare dei problemi della squadra rossonera. Più sfumata, invece, per 'Tuttosport', la posizione di Zanetti e Inzaghi.
A loro gli ultras nerazzurri chiesero aiuto per avere più biglietti in vista della finale di Champions League del 2023 ad İstanbul (Turchia). Inter e Milan dovrebbero cavarsela con sanzioni pecuniarie, comunque non leggere. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Ricci e non solo: tre italiani nel mirino del club >>>
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