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I tifosi della Curva Nord dell'Inter | Serie A News (Getty Images)
Negli ultimi anni, il mondo del tifo organizzato ha mostrato un lato oscuro che merita attenzione. Le recenti intercettazioni hanno svelato un quadro allarmante, in cui gli ultras dell'Inter, da appassionati, si trasformano in veri e propri imprenditori del crimine. Come riferito dal Corriere della Sera, un esempio emblematico è Giuseppe Calabrò, noto come U' Dutturicchio, che parlando degli affari rossoneri ha messo in luce le enormi somme di denaro in gioco, paragonando le curve a "galline dalle uova d'oro".
L'inchiesta "Doppia Curva" ha svelato pratiche illecite come bagarinaggio e creste sui prezzi di birre e merchandising, evidenziando un business che supera di gran lunga le cifre da bilancio aziendale. Marco Ferdico, leader degli ultras nerazzurri, ha confessato di guadagnare fino a 50mila euro al mese solo con fanzine della Curva Nord, dimostrando che anche l'industria della tifoseria è diventata un affare redditizio.
Durante la stagione 22/23, gli ultras nerazzurri hanno realizzato profitti significativi, in particolare in occasione della finale di Istanbul. Le somme in gioco sono tali che ogni aspetto dell'esperienza allo stadio è monetizzabile, compresi gli accordi con il bar per la rivendita di birra a prezzi maggiorati. Le estorsioni si aggirano intorno ai 36mila euro per partita, portando un'inquietante intersezione tra sport e criminalità.
Questa situazione pone interrogativi seri su come il calcio e il tifo organizzato debbano affrontare un problema che, se trascurato, potrebbe compromettere la sicurezza e l'integrità dello sport. LEGGI ANCHE: Segui il LIVE di Fiorentina-Milan di Serie A >>>
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