Ad accogliere, quel giorno, Calabria, Mascolo e Lucci, prima dell'ingresso nel locale, c'era anche Giancarlo Capelli, lo storico 'Barone' della Sud. Il summit, avvenuto intorno alle ore 17:40, era stato anticipato da una telefonata, intercettata nel corso delle indagini sull'omicidio di Vittorio Boiocchi, dal "contenuto inequivocabilmente criptico". L'ha riportata il quotidiano torinese, ve la riproponiamo qui di seguito.
Per il capitano rossonero si prefigura la violazione dell'articolo 25
—Si tratta di una telefonata tra Capelli e Lucci, che, inizialmente, non capisce chi sia il “soggetto da incontrare” e sminuisce l’evento (“nooo Gianca non fino a tardi, eeeh a che ora viene questo qua?”). “Eeeh no … ma non la moto, l’altro mio amico … abbiamo parlato io e te prima eh”, gli risponde Capelli. Continuando però a mantenere il riserbo sul nome del soggetto, forse per il timore avere il telefono sotto controllo. “Eeh lui adesso stava chiedendo, basta sapere tu fino a che ora sei lì”.
Probabilmente tra i due - vale a dire Calabria e Lucci -, stando a quanto riferito, ci sarebbe stato anche un altro incontro. A livello di Giustizia Sportiva, Calabria, per tale comportamento, viola l’articolo 25 comma 10 che recita così: “Ai tesserati è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”. LEGGI ANCHE: Calciomercato – Il Milan pesca in Premier League un rinforzo di gennaio >>>
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