Inchiesta ultras Milan, le condanne di Lucci
—Le indagini hanno rivelato come, nonostante le condanne per violenza e spaccio, Lucci rimanga il fulcro degli ultras. Tra i suoi precedenti, spicca un agguato durante un derby contro l'Inter nel 2009, che ha portato a una condanna per lesioni. Le sue attività criminali non si limitano solo al tifo. Nel 2018 e nel 2021 ha affrontato accuse di traffico di droga, con pene che hanno oscillato tra i 18 mesi e 7 anni, convertiti in domiciliari.
Un aspetto inquietante dell'inchiesta è la sua presunta connessione con la 'Ndrangheta calabrese, con accuse di estorsione e violenza. Nonostante la sua assenza dallo stadio a causa di un Daspo, Luca Lucci ha mantenuto il controllo della Sud tramite il fratello Francesco, anch'egli arrestato nella stessa operazione.
Nel 2018 incontrò Salvini, noto tifoso rossonero
—L'incontro tra Lucci e l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini nel 2018 ha suscitato scalpore, sollevando interrogativi sulla consapevolezza di Salvini riguardo al passato penale di Lucci. Recentemente, Lucci è tornato in Curva per il derby del 22 settembre, prima di essere nuovamente arrestato.
Le intercettazioni rivelano un mondo sotterraneo e violento, dove Lucci esprime disprezzo per le misure di riabilitazione e discute di strategie per il futuro del Milan, incluso il suo interesse per Antonio Conte. Al centro di discussioni informali con calciatori e personalità del mondo della musica, come il rapper Fedez, Lucci dimostra come il confine tra tifo e affari sia sempre più labile.
L'inchiesta "Doppia Curva" non solo mette in luce le dinamiche interne ai gruppi ultras, ma solleva anche interrogativi sul legame tra tifo, criminalità e cultura pop, evidenziando una realtà complessa e inquietante nel panorama calcistico italiano. LEGGI ANCHE: Rinnovo con il Milan, l’agente di Gabbia getta la maschera. Sulla fascia di capitano … >>>
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