Furlani, ascoltato dalla Procura Federale, ha ribadito come la proprietà del Milan sia al 99,8% di RedBird e che dietro non ci siano 'soci occulti'. Un colloquio, ha riferito il 'CorSport', che, a quanto pare, è stato sereno e costruttivo. L'indagine del Procuratore Federale, Giuseppe Chinè, è un atto dovuto, conseguente alla trasmissione degli atti da parte dei Pubblici Ministeri.
Indagine cessione Milan da Elliott a RedBird, Chinè al lavoro
—Chinè dovrà accertare, dunque, se vi siano concreti elementi per incardinare un procedimento per illecito amministrativo (art. 31 del Codice di Giustizia Sportiva) o per violazione degli obblighi di comunicazione (art. 32) o per la più generale violazione degli obblighi di lealtà, correttezza e probità (art. 4).
Il primo comporterebbe un’ammenda, il secondo una penalizzazione di punti, il terzo un’ampia casistica di sanzioni commisurata alla eventuale violazione accertata. Per la prima fattispecie, occorre che le informazioni sugli assetti proprietari siano state effettivamente reticenti o mendaci. Per la seconda si fa riferimento alla tempestività della comunicazione alla F.I.G.C.. Mentre la violazione degli obblighi di lealtà e correttezza è decisamente più ampia e interpretabile.
In ogni caso, ha proseguito il quotidiano romano, occorre che la forte influenza di Elliott sul Milan, che i PM ipotizzano in virtù del 'vendor loan' (prestito del venditore al compratore) fatto a RedBird in fase di acquisizione del Milan, configuri realmente una posizione di proprietà occulta. Leggendo il decreto di perquisizione, sembra che l'ipotesi dell'accusa si incentri su una presunta coincidenza tra il diritto vantato da Elliott come creditore verso RedBird e quello che, al contrario, scaturirebbe dal possesso di una quota azionaria.
Savi avrebbe fornito molte informazioni alla Procura di Milano
—Due posizioni che, di solito, sono giuridicamente distinte. È emerso, poi, come una fonte della Procura di Milano in quest'indagine sulla cessione del Milan da Elliott a RedBird sia Aldo Savi, direttore amministrativo del club di Via Aldo Rossi, sentito come teste dagli inquirenti. Ha parlato del famoso 'documento interno', quella presentazione fatta per gli investitori del mondo arabo, che in molti si chiedevano come fosse finita in mano ai PM.
Era una bozza di lavoro di RedBird, circolata internamente e inviata a Savi. Questi l'avrebbe definita "strana", parlando con gli inquirenti, perché si parlava di alienare a terzi una quota del 'vendor loan', anziché una quota azionaria di RedBird. Con quest'ultimo che non avrebbe informato il fondo Elliott di questa ipotesi di lavoro. Tuttavia, non è chiaro come ciò vada a configurare l'influenza dominante di Elliott nel Milan ipotizzata dagli inquirenti.
Savi, infine, avrebbe anche alluso alla presenza, nel Consiglio d'Amministrazione del Milan di RedBird, di ex manager di Elliott. Una circostanza nota perché citata anche nel decreto di perquisizione dei PM. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Difensore, Moncada pesca da una big di Serie A >>>
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