Indagine sulla cessione del Milan, decreto di perquisizione in F.I.G.C.
—Nel procedimento penale, ha sottolineato la 'rosea', il Milan è parte terza e non rischia nulla. Dal punto di vista sportivo, qualora l'ipotesi della Procura di Milano fosse verificata, si configurerebbe la violazione dell’articolo 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva sugli obblighi di comunicazione. Che è direttamente collegato all’articolo 20 bis delle Noif che regola le “Acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico”.
In base a quello che le carte dimostreranno potrebbe essere contestato pure l’illecito amministrativo, definito dall’articolo 31 comma 1. E a questi si può affiancare l’art. 4 su “lealtà, correttezza e probità” dei soggetti della Federazione, e l’articolo 6 sulla responsabilità del Milan. Le sanzioni nei casi discussi vanno dall’ammenda alla penalizzazione di punti in classifica.
L'ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza non è l’unico potenziale reato su cui si concentra la Procura. Non bisogna dimenticare le perquisizioni effettuate ad aprile 2023, in Lussemburgo nelle sedi di Project RedBlack e Rossoneri Sport con la bancarotta come ipotesi di reato. E in precedenza si era ragionato anche di appropriazione indebita. Dall’altro lato, gli indagati possono aprire un nuovo fronte con il riesame.
Gli avvocati di Gazidis e Furlani potrebbero chiedere di valutare se la Procura di Milano potesse ordinare i sequestri della scorsa settimana. Nel caso in cui si aprisse questo fronte - ha fatto notare il quotidiano sportivo nazionale -, si inasprirebbero i rapporti con i Pubblici Ministeri. Si arriverebbe, dunque, a una prima, rapida decisione del Tribunale. Il quale potrebbe annullare, riformare o confermare l’ordinanza oggetto del riesame.
Un bivio che ovviamente può far proseguire l’inchiesta oppure, al contrario, cambiarne il corso. Un’altra possibilità, da non escludere, è che Furlani e Gazidis, attraverso il loro avvocato, presentino l’istanza di riesame per accedere agli atti e poi decidano di rinunciare. Entro fine settimana, al massimo all’inizio della prossima, si saprà.
I PM sospettano che Elliott controlli ancora il Milan, nonostante il 31 agosto 2022 abbia ceduto il 99,93% del club rossonero a RedBird. Il fondo di Paul Singer ha anche prestato a quello di Gerry Cardinale, nell'ambito di un 'vendor loan' (prestito del venditore al compratore), 560 milioni di euro da restituire, entro fine 2025, con gli interessi, per portare a termine l'acquisizione del Milan.
L'ipotesi dei PM è che Elliotti controlli il Milan, non RedBird
—Dopo il 'closing', RedBird ha scelto di nominare come amministratore delegato Furlani e come direttore finanziario Stefano Cocirio, due uomini di Elliott. E Gordon Singer, figlio di Paul, è ancora un membro del Consiglio d'Amministrazione del Milan. Circostanze su cui gli inquirenti vogliono vederci chiaro. Questo nonostante le pubbliche smentite di RedBird: «L’idea che RedBird non possieda e non controlli il Milan è assolutamente falsa».
I PM Polizzi e Cavalleri si sono mossi dopo le indiscrezioni della stampa sul possibile subentro, con quote di maggioranza o di minoranza, di un investitore del mondo arabo. Temendo che un nuovo passaggio di proprietà del Milan (a PIF?) rendesse superata l'attuale situazione e impedisse poi di vederci chiaro sulla cosa. Servirà tempo per analizzare file e chat copiati dalla Guardia di Finanza: la F.I.G.C. attenderà pazientemente. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Dalla Serie A il sostituto di Giroud? Le ultime news >>>
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